Riforma UE sui brevetti delle PMI: le novità in arrivo

di Anna Fabi

2 Maggio 2023 09:21

Proposta UE per rendere più efficienti le regole per brevetti essenziali standard, licenza obbligatoria, certificati di protezione, servizi del Fondo PMI.

Un sistema di brevetti più efficace, per ridurre la frammentazione del mercato unico e la burocrazia e migliorare l’efficienza: con questo obiettivo la Commissione UE ha proposto nuove norme per aiutare le imprese, in particolare le PMI, a valorizzare le loro invenzioni, sfruttare le nuove tecnologie e contribuire alla competitività e alla sovranità tecnologica dell’Unione europea.

Si tratta di regole che integreranno il sistema del Brevetto Unitario, operativo dal 1° giugno 2023, intervenendo sulle seguenti materie: brevetti essenziali standard, concessione obbligatoria di licenze di brevetti in situazioni di crisi, revisione della legislazione sui certificati protettivi complementari.

Bruxelles mira a creare un quadro dei diritti di proprietà intellettuale più trasparente, efficace e a prova di futuro in un contesto economico in cui beni immateriali come marchi, design, brevetti e dati acquisiscono una sempre maggior importanza nell’economia della conoscenza.

Brevetto Unitario: le novità dal 1° giugno

Le industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale rappresentano quasi la metà di tutto il PIL e oltre il 90% di tutte le esportazioni dell’UE. Nel periodo 2017-2019, quasi il 76% del commercio intra-UE è stato generato da industrie ad alta intensità di brevetti. Il valore aggiunto della proprietà intellettuale sta crescendo nei paesi UE.

La proprietà intellettuale, sottolinea la commissione UE, è dunque un motore chiave per la crescita economica in quanto aiuta le aziende a ottenere valore dai loro beni immateriali.

In particolare i brevetti, che sono un bene intangibile critico, sono chiamati a svolgere un ruolo cruciale nel potenziare l’innovazione verde, costruendo al contempo un business case per la tecnologia pulita e promuovendo anche una trasformazione digitale sostenibile.

I brevetti hanno anche il potenziale per ridurre i rischi degli investimenti, fungere da solida garanzia finanziaria e costruire una piattaforma per gli innovatori, rafforzando così la capacità dell’UE di attrarre e trattenere la ricerca, l’innovazione e gli investimenti. Vediamo, in questo contesto, quali sono le aree chiave su cui interviene la nuova proposta.

Brevetti essenziali standard

I SEP (brevetti essenziali standard) proteggono la tecnologia, dichiarata essenziale per l’implementazione di uno standard tecnico adottato da un’organizzazione di sviluppo standard (SDO). Riguardano ad esempio la connettività (5G, Wi-Fi, Bluetooth, NFC) o gli standard di compressione e decompressione audio/video.

Il problema è che fino ad oggi le regole non si sono dimostrate efficaci, per mancanza di trasparenza, prevedibilità e lunghe controversie e contenziosi, come riconosciuto per la prima volta nella comunicazione della Commissione del 2017.

Il punto è il seguente: per realizzare un prodotto conforme agli standard, un implementatore è obbligato a utilizzare i relativi brevetti “essenziali”.

Il monopolio concesso da tali brevetti specifici è bilanciato dall’impegno dei titolari di SEP a concedere in licenza questi brevetti a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND), consentendo l’accesso al mercato agli implementatori.

Il nuovo quadro di licenza SEP proposto dalla Commissione mira a creare un sistema equilibrato, stabilendo un punto di riferimento globale per la trasparenza SEP, la riduzione dei conflitti e negoziati efficienti. Ha i seguenti due obiettivi principali:

  • garantire che sia i proprietari che gli esecutori di SEP dell’UE innovino nell’UE, realizzino e vendano prodotti nell’UE e siano competitivi sui mercati globali;
  • garantire che gli utenti finali, comprese le PMI e i consumatori, beneficino di prodotti basati sulle più recenti tecnologie standardizzate a prezzi equi e ragionevoli.

Le misure introdotte:

  • un registro SEP, una banca dati e controlli di essenzialità;
  • pareri di esperti sulla royalty aggregata SEP;
  • determinazione FRAND mediante conciliazione sostitutiva di oneroso contenzioso;
  • misure di sostegno alle PMI;
  • l’istituzione di un “Centro di competenza” presso l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO).

Il regolamento proposto si applicherà a tutte le norme che saranno pubblicate dopo la sua entrata in vigore. Tuttavia, la Commissione determinerà quali norme, relative implementazioni o casi d’uso sarebbero esclusi dalla fissazione aggregata delle royalty e dal processo di conciliazione FRAND, in situazioni in cui la rispettiva licenza SEP non pone difficoltà o inefficienze significative per il funzionamento del mercato interno.

Viceversa, le norme pubblicate prima dell’entrata in vigore del Regolamento non ne saranno soggette, a meno che specifiche distorsioni del mercato dovute a inefficienze nel rilascio delle licenze ai SEP inducano la Commissione ad includerle nel proprio ambito di applicazione.

Licenza obbligatoria

La licenza obbligatoria dei brevetti consente a un governo di autorizzare l’uso di un’invenzione brevettata senza il consenso del titolare del brevetto. In realtà, lo strumento preferito per aumentare la produzione sono gli accordi di licenza volontaria, ma se questi non sono disponibili o adeguati, la licenza obbligatoria può aiutare a fornire l’accesso a prodotti e tecnologie chiave rilevanti. Il problema è che al momento esiste un mosaico di 27 regimi nazionali di licenze obbligatorie, anche se in tutta l’UE operano molte catene del valore. Risultato: incertezza giuridica sia per i titolari dei diritti sia per gli utilizzatori.

Il nuovo strumento di licenza obbligatoria UE integrerebbe gli strumenti di crisi dell’UE, come lo strumento di emergenza del mercato unico, i regolamenti HERA e il Chips Act. All’indomani della crisi Covid, queste nuove norme possono garantire l’accesso ai principali prodotti e tecnologie brevettati durante le crisi, qualora gli accordi volontari non fossero disponibili o adeguati.

Certificati di protezione complementare

Un certificato di protezione supplementare (SPC) è un diritto di proprietà intellettuale che estende la durata di un brevetto (fino a cinque anni) per un prodotto farmaceutico umano o veterinario, o un prodotto fitosanitario, che è stato autorizzato dalle autorità di regolamentazione. Problema: la protezione SPC è disponibile solo a livello nazionale. Di conseguenza, l’attuale sistema risente della frammentazione, che comporta procedure complesse e costose, nonché incertezza giuridica. La proposta della Commissione Ue introduce un SPC unitario ad integrazione del Brevetto Unitario, e una procedura d’esame centralizzata, attuata dall’EUIPO (intellectual property rights), in stretta collaborazione con gli uffici nazionali dell’UE in materia di proprietà intellettuale.

In base a tale regime un’unica domanda sarà sottoposta ad un unico iter istruttorio che, in caso positivo, comporterà il rilascio di CPC nazionali per ciascuno degli Stati membri designati nella domanda. La stessa procedura può comportare anche il rilascio di un CPS unitario.

Altre misure

Per sostenere ulteriormente l’innovazione, in concomitanza con le proposte sopra elencate, il Fondo Pmi 2023 metterà a disposizione nuovi servizi di voucher riguardanti, per la prima volta, i brevetti europei e le nuove varietà vegetali. Questi nuovi servizi consentiranno alle PMI di risparmiare fino a 1.500 euro sui costi di registrazione dei brevetti e 225 euro sulla registrazione di nuove varietà vegetali per domanda.

L’iter della proposta

I regolamenti proposti dalla Commissione dovranno essere discussi e approvati dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea in vista della loro adozione ed entrata in vigore.

«Proponiamo regole eque a vantaggio dei titolari e degli utenti dei brevetti e forniamo validi strumenti di proprietà intellettuale alle PMI – rileva Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per un’Europa pronta per l’era digitale -. Stiamo consentendo all’industria creativa e innovativa europea di rimanere un leader globale e di accelerare le transizioni verdi e digitali dell’Europa. Perché norme equilibrate, trasparenti e unificate sui brevetti tuteleranno meglio le imprese per eccellere nel mercato unico e oltre».

«Con tecnologie brevettate, le industrie europee sono all’avanguardia nell’innovazione, dall’automotive all’IoT – aggiunge Thierry Breton, commissario per il Mercato interno -. Oggi stiamo modernizzando il nostro quadro per i brevetti standard essenziali, rendendolo più trasparente, favorevole alle PMI e pronto per l’economia di domani».