Benzinai: ispezioni e multe fino a 6mila euro

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 16 Gennaio 2023
Aggiornato 19:54

Carburanti: Decreto Trasparenza in vigore, entro fine gennaio le regole per esporre ogni giorni i prezzi di vendita alla pompa, sanzioni per inadempienti.

Le sanzioni per le pompe di benzina che non espongono i prezzi nazionali accanto a quelli di vendita rischiano multe salate, fino a 6mila euro: lo prevede la versione finale (leggi in testo in PDF) del Decreto Trasparenza, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.11 del 14 gennaio 2023.

Nel frattempo, l’AGCM ha avviato una serie di ispezioni presso i distributori, rilevando numerose irregolarità.

Sanzioni per i distributori di carburante

Nello specifico, l’obbligo di comunicazione del prezzo praticato assieme a quello medio nazionale, per chi vende al pubblico carburante per autotrazione per uso civile (i distributori di carburante), diventa giornaliero. Il Ministero delle imprese calcola e pubblica il prezzo medio nazionale ogni giorno sul proprio sito web, da dove gli esercenti possono facilmente prelevarlo per esporlo presso i propri distributori.

Gli esercenti – compresi quelli lungo la rete autostradale – dovranno adeguare la cartellonistica di pubblicizzazione dei prezzi presso ogni punto vendita, entro 15 giorni dalla pubblicazione del decreto attuativo del nuovo obbligo: la frequenza, le modalità e la tempistica delle comunicazioni saranno dunque definite con un ulteriore decreto ministeriale, atteso entro fine mese.

In caso di violazioni, scatta la multa da euro 500 a euro 6mila euro. Il Decreto Carburanti (o Decreto Trasparenza) prevede in particolare un giro di vite contro i benzinai che non comunicato affatto i prezzi praticati: per chi viola le norme reiteratamente (per tre volte), è prevista la sospensione dell’attività da 7 a 90 giorni.

Ispezioni Antitrust

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e la Guardia di Finanza hanno svolto nella giornata di lunedì 16 gennaio una serie di ispezioni presso le sedi di Eni, Esso, IP, Kuwait e Tamoil.

Sono state infatti riscontrate irregolarità riguardanti i prezzi alla pompa ad un prezzo diverso da quello pubblicizzato e omessa comunicazione dei prezzi al portale “Osservaprezzi Carburanti”,, su tutto il territorio nazionale.

Da qui l’avvio da parte dell’Antitrust di istruttorie per omessa diligenza sui controlli nei confronti alla rete dei distributori.

Vista la situazione ancora fortemente tesa, si delinea la conferma dello sciopero per il 25 e 26 gennaio prossimo.