Rifiuti: in stallo il nuovo sistema post SISTRI

di Anna Fabi

9 Agosto 2019 13:00

Si prolunga il periodo transitorio dopo l'abolizione del Sistri nel gennaio scorso, atteso il decreto per far partire il nuovo sistema Argo: si parla dell'autunno, ma c'è l'incognita crisi di governo.

Per far partire il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, dopo la soppressione del SISTRI dal primo gennaio scorso, bisogna attendere uno specifico provvedimento del Ministero dell’Ambiente e la crisi di Governo certo non aiuta a velocizzare tempi che già si sono parecchio allungati rispetto a quanto previsto dalle normative. Risultato: c’è il rischio che il nuovo sistema non riesca a partire fino al 2020. In realtà, anche con un Esecutivo eventualmente in piedi solo per la gestione corrente, in attesa del voto, il decreto potrebbe essere approvato. E, in questo caso, in autunno la situazione potrebbe sbloccarsi.

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Il nuovo sistema post SISTRI

Andiamo con ordine. Il decreto semplificazioni (dl 135/2018, articolo 6) ha abolito il Sistri dallo scorso primo gennaio. Si tratta, lo ricordiamo, del sistema di tracciabilità rifiuti che di fatto non è mai decollato. Al posto del SISTRI, la legge ha istituito un nuovo Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti: per farlo partire, è necessario un decreto ministeriale che deve definire le modalità di organizzazione e funzionamento del Registro elettronico nazionale, le procedure di iscrizione dei soggetti obbligati e di coloro che intendano volontariamente aderirvi, gli adempimenti. Nel frattempo, siamo in una sorta di periodo transitorio, in cui non si applica il Sistri, non ci si può ancora iscrivere al nuovo Registro, mentre sono in vigore una serie di regole sostanzialmente precedenti al Sistri (tecnicamente, si applicano gli articoli 188, 189, 190 e 193 del decreto legislativo 152/2006, nel testo previgente alle modifiche apportate dal dlgs 205/2010.

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Secondo quanto scrive l’Adnkronos, il ministero dell’Ambiente sta lavorando con l’obiettivo di far partire il nuovo Registro elettronico nazionale nel prossimo autunno. Bisogna però vedere se e come impatterà su queste tempistiche l’improvvisa crisi di Governo.

Ricordiamo in sintesi che in base a quanto aveva anticipata a gennaio il ministro Sergio Costa il nuovo sistema si chiamerà Argo e sarà gestito direttamente dal Ministero.