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Condoni e pace fiscale: cambiano le misure

di Barbara Weisz

16 Novembre 2018 15:49

Eliminate le formule vicine al condono e introdotte nuove agevolazioni per inadempienze lievi: gli emendamenti di maggioranza al decreto di pace fiscale.

L’iter in commissione Finanze del Senato del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio sta terminando: il 20 novembre il provvedimento arriva in Aula. Nel frattempo, i lavori della commissione sono al rush finale e il Governo (in seguito a un vertice giovedì 15 novembre) ha deciso gli emendamenti da presentare. Fra quelli presentati dalla varie forze politiche, ricordiamo l’estensione della rottamazione alle imposte comunali (come IMU e TASI) e l’introduzione di una tassa sui money transfer.

=> Condono e pace fiscale: emendamenti al Decreto

Il passaggio in Senato sta apportando modifiche anche sostanziali alla pace fiscale. Sparisce la misura più vicina al condono, ovvero la sanatoria dei debiti fiscali fino a 100mila euro di imponibile annuo presentando una dichiarazione integrativa speciale e pagando un’aliquota del 20%, e vengono invece introdotte sanzioni soft per inadempienze formali che non hanno inciso sulla determinazione dell’imposta.

Dichiarazione integrativa

Sparisce dunque dalla pace fiscale la possibilità di “integrare” fino a 500mila euro di imponibile annuo (100mila per ogni periodo fiscale), somma entro il 30% del dichiarato, pagando un’imposta sostitutiva. La cosiddetta dichiarazione integrativa speciale, prevista dall’articolo 9 del DL, dopo una prima revisione del testo con un secondo passaggio in CdM (che aveva eliminato lo scudo sui capitali esteri) sarà eliminata, perchè troppo vicina al concetto di condono.

Rottamazione Ter

=> Rottamazione Ter: i moduli di adesione

In pratica, l’unica possibilità di sanare le pendenze con il Fisco resta la Rottamazione Ter che, (come i due provvedimenti degli anni scorsi) prevede l’integrale pagamento dell’imposta originariamente dovuta ma senza applicare sanzioni e interessi di mora, pur con una rateazione questa volta più favorevole (dieci rate semestrali per cinque anni).  Saranno con ogni probabilità compresi in questa possibilità di regolarizzazione anche gli avvisi bonari, quindi le pendenze per le quali ancora non è stata emessa la cartella esattoriale.

Irregolarità formali

Viene introdotta infine la possibilità di pagare una mini sanzione, pari a 200 euro, per sanare irregolarità formali che non hanno comportato un vantaggio fiscale per il contribuente.

Stralcio cartelle

Resta lo stralcio delle cartelle esattoriali affidate all’agente della riscossione fra il 2000 e il 2010. Non è chiaro se ci sarà o meno anche lo stralcio che consentirà di sanare i debiti con il Fisco pagando aliquote agevolate ai contribuenti con ISEE fino a 30mila euro.

Iter

Il decreto arriva nell’aula del Senato il  20 novembre, si prevede un’approvazione molto veloce entro il 22 novembre, per il successivo passaggio alla Camera, che dovrà mettere a punto il calendario per approvare definitivamente la legge di conversione entro il 22 dicembre (in caso di modifiche anche a Montecitorio, il testo dovrà naturalmente tornare in Senato per il via libera definitivo).