Contabilità  di cassa sotto la lente del Fisco

di Nicola Santangelo

Pubblicato 11 Giugno 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:45

La lotta all'evasione fiscale si è ormai estesa ai pagamenti in contanti. Con la manovra economica recentemente presentata, è subentrato il divieto di effettuare pagamenti per cassa per importi superiori a 5mila euro. Le imprese, i professionisti e tutti i cittadini dovranno rispettare la nuova disposizione a partire dal momento della sua entrata in vigore.

E' la nuova stretta del Fisco italiano che cerca di fare cassa arginando l’annoso problema dell'evasione fiscale, stimata in 120 miliardi di euro. Saranno intensificate le verifiche sui flussi dei mezzi di pagamento che regolano le transazioni economiche.

A finire sotto la lente del Fisco saranno tutti i pagamenti effettuati per cassa e gli assegni sia bancari che circolari. I movimenti di cassa, come già  accennato non potranno essere superiori a 5mila euro mentre gli assegni, se emessi per un importo superiore a 5mila euro dovranno riportare l'indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola della non trasferibilità . Ma non finisce qui, perché partirà  l'obbligo di inviare telematicamente i dati relativi a operazioni Iva di valore inferiore a 3mila euro.

Anche l’IT, in tutto questo, avrà  un bella responsabilità . Si cercherà , infatti, di relazionare le diverse banche dati a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni in modo da realizzare un database unico che riesca costantemente a fornire la situazione patrimoniale degli italiani. Si immagini, ad esempio, l'imprenditore X che dichiara un reddito annuo inferiore a 8mila euro ma che, al contempo, è proprietario di un'auto o di un’imbarcazione di lusso. Ebbene, soltanto dall’incrocio delle banche dati il Fisco riuscirà  a stanare eventuali evasori fiscali.

Anche le banche avranno un ruolo determinante in questo contesto. Gli istituti di credito, infatti, nel momento in cui riceveranno un assegno per l’incasso dovranno rilevare informaticamente l'operazione e comunicarla all’anagrafe tributaria. Contestualmente, qualora l’operazione riguarda acquisti di beni e servizi soggetti ad Iva, verrà  inviata la comunicazione prevista dalla manovra. Solo in questo modo i dati saranno disponibili al Fisco che potrà  utilizzarli per i propri accertamenti.

Dall'incrocio di questi dati il Fisco avrà  elementi a sufficienza per far scattare alle parti sanzioni amministrative o, nei casi più gravi, penali.