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Decreto IMU: la beffa IRES per le imprese

di Barbara Weisz

Pubblicato 3 Dicembre 2013
Aggiornato 10 Dicembre 2013 09:30

Le imprese pagheranno oltre un miliardo in più di acconti fiscali sul 2013, bruciando nei fatti lo sconto INAIL previsto dalla Legge di Stabilità: i calcoli Confcommercio.

Non bastava la delusione per la clausola di salvaguardia (che si sperava non scattasse) alle imprese italiane, per le quali al danno si unisce la beffa: l’aumento dell’acconto IRES e IRAP per le società di capitali (contenuto nel Decreto che abolisce il saldo IMU) vanifica il taglio del cuneo fiscale in favore delle imprese (contenuto nella Legge di Stabilità).  In pratica, il rincaro vale più dello sconto sui premi INAIL in Finanziaria 2013.

Gli acconti

Ecco i calcoli dell’ufficio studi Confcommercio: l’aumento di un punto e mezzo degli acconti vale 1,147 miliardi e finanzia l’abolizione della prima rata IMU. Il decreto IMU di agosto stimava n incasso di 600 milioni dalla cosiddetta “sanatoria giochi”, che in realtà non ha funzionato; per questo motivo è scattata la clausola di salvaguardia: maggiorazione di 1,5 punti di acconti 2013-2014 e rincari della benzina. Ebbene, il nuovo decreto IMU del 27 novembre (Dl 133/2013) ha ufficializzato la clausola di salvaguardia, confermando il fallimento della sanatoria.L’acconto Ires per le società di capitali, che era già stato portato al 101% dal Dl 76/2013, arriva così al 102,5%. Il gettito aggiuntivo garantito da questa misura, secondo i calcoli dell’ufficio studi di Confcommercio, sarà pari a 667,5 milioni di euro, che aggiunti ai circa 480 che derivano dal precedente aumento deciso sempre nel 2013 (al 101%), significa che il mondo delle imprese sul periodo d’imposta 2013 versa di acconto Ires 1,147 miliardi di euro. Una cifra più alta di quella, pari a 1 miliardo, della riduzione del cuneo fiscale per le imprese contenuta nella Legge di Stabilità.

Quanto e quando

Ricordiamo che solo per banche e assicurazioni, e solo per il 2013, c’è un’ulteriore maggiorazione dell’acconto fiscale, che finanzia l’eliminazione del saldo IMU di dicembre. Ecco in sintesi come cambiano gli acconti fiscali 2013 per le imprese (termine per il versamento slittato al 10 dicembre):

  • Banche e assicurazioni: acconto Ires e Irap 2013 al 130%, nel 2014 si esaurisce la maggiorazione ma resta un 1,5 in più deciso dal decreto IMU, quindi si pagherà il 101,5%.
  • Imprese, società di capitali: acconto Ires e Irap 2013 al 102,5%, nel 2014 si scende al 101,5%.
  • Imprese, società di persone: l’acconto resta al 100%.