Tratto dallo speciale:

Studi di settore 2018, tutti i modelli

di Barbara Weisz

Pubblicato 1 Febbraio 2018
Aggiornato 9 Febbraio 2018 10:57

L'Agenzia delle Entrate pubblica i 193 modelli per gli studi di settore 2018: istruzioni comuni e regole specifiche, novità fiscali e scadenze di presentazione.

Tutto pronto per gli studi di settore 2018: l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato modelli e istruzioni, da presentare unitamente alla dichiarazione dei redditi. I professionisti che applicano gli studi hanno quindi tutto il materiale a disposizione per l’adempimento che, come è noto, è giunto all’ultimo anno di applicazione. Dal 2019 sarà sostituito dagli indici di affidabilità fiscale (ISA, rinviati di un anno per predisporre la fase di transizione).

Gli studi di settore 2018 sono 193, i relativi modelli vanno presentati unitamente alla dichiarazione Redditi 2018, di cui il Fisco ha appena pubblicato i modelli definitivi.

=> Redditi 2018, i modelli imprese online

Entro il 31 marzo l’Agenzia delle Entrate pubblicherà un’integrazione della modulistica in recepimento delle modifiche previste per gli esercenti attività d’impresa in contabilità semplificata ancora non pubblicate in Gazzetta Ufficiale, che consentiranno di inserire informazioni aggiuntive (ad esempio, le rimanenze di magazzino). I 193 modelli per gli studi di settore 2018 sono così suddivisi:

  • 53 per il settore dei servizi,
  • 66 modelli relativi al commercio,
  • 50 per la manifattura, 24 modelli per le professioni.

Tutti sono accompagnati dalle relative istruzioni. Ci sono poi le istruzioni generali comuni a tutti gli studi e per i quadri A (personale addetto all’attività), F (elementi contabili), G (elementi contabili), X (altre informazioni rilevanti), T (congiuntura economica).

Fra le novità 2018, segnaliamo che non è più presente il quadro V, che serviva a inserire dati specifici relativi a cooperative a mutualità prevalente, imprese che redigono il bilancio secondo i principi contabili internazionali, contribuenti in regime forfetario agevolato (al 5% o 15%). Si tratta di una semplificazione: questi contribuenti si limiteranno a segnalare la causa di esclusione dagli studi nella compilazione della dichiarazione dei redditi. Altre novità:

  • Quadro A: restano gli spazi per indicare le figure professionali soppresse, in applicazione del Jobs Act, ovvero collaborazioni a progetto, lavoro ripartito, associazioni in partecipazione, in considerazione del fatto che la norma (dlgs 81/2015) ha salvaguardato i contratti in essere. Recepite le novità relative al lavoro occasionale in seguito all’abolizione dei voucher.
  • Quadro F: ci sono una serie di novità per le imprese in contabilità semplificata che seguono il criterio di cassa. Come detto, il Fisco ha annunciato integrazioni in arrivo. In linea generale, il modello è predisposto per consentire alle imprese di gestire il passaggio dalla competenza alla cassa.

Come detto, i modelli vanno presentati unitamente alla dichiarazione Redditi 2018, il cui termine è il 31 ottobre (come previsto dalla legge di Stabilità). Nel frontespizio della dichiarazione andrà barrata la casella relativa agli studi di settore.

Fonte: Agenzia delle Entrate