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Stralcio cartelle rinviato al 30 aprile: il decreto Milleproroghe è legge

di Redazione PMI.it

Milleproroghe: stralcio cartelle slittato al 30 aprile, riscossione sospesa fino a stessa data, per gli enti locali e privati resta la scadenza del 31 marzo.

Approvazione definitiva alla Camera per la legge di conversione del Dl 198/2022: il decreto Milleproroghe – arrivato a ben 45 articoli suddivisi in 354 commi – contiene moltissime novità rispetto al testo originario, tra cui spicca anche il differimento al 30 aprile 2023 per lo stralcio cartelle previste dalla tregua fiscale (commi 222-230 della Manovra).

In conseguenza del rinvio per la cancellazione dei debiti, slitta di un mese anche la sospensione della riscossione di tutte le pendenze condonabili, ossia di tutte le somme che potrebbero rientrare nel condono.

Si tratta dell’annullamento automatico delle cartelle esattoriali di importo residuo fino a mille euro, affidate all’agente della riscossione  tra il 2000 e il 2015, e riguardanti debiti verso lo Stato e l’INPS (per enti locali e previdenza privata si demanda ad una eventuale delibera per la disapplicazione, da emanarsi entro il 31 marzo 2023).

Anche nell’ultimo passaggio parlamentare resta confermata la novità approvata in Senato: gli enti locali e di previdenza privati come le Casse professionali possono deliberare entro il 31 marzo la non applicazione dello stralcio parziale per i debiti di loro competenza oppure l’applicazione integrale del condono. Anche in questo caso, la riscossione dei debiti stralciabili è sospesa fino al 30 aprile.