Rottamazione IMU e tasse locali: nuovi Comuni senza stralcio

di Barbara Weisz

Pubblicato 27 Gennaio 2023
Aggiornato 29 Gennaio 2023 08:18

Torino dice no allo stralcio cartelle locali (IMU, TARI, multe) dopo Milano, Roma, Bologna, Firenze e Palermo, nella lista dei sì Aosta, Napoli in attesa.

Anche Torino nella lista dei Comuni senza stralcio cartelle per tributi locali come IMU e TARI fino a mille euro, approvando una delibera per la disapplicazione della misura di tregua fiscale. Si aggiunge ad altre grandi città e capoluoghi di regione come Milano, Roma, Bologna, Firenze, Bari, Palermo e Campobasso.

Tra le altre a dire no anche Monza, Rho, Piacenza, Verona, Chieti, Bergamo, Verona, Reggio Calabria, Belluno, Modena e Rimini. Si attende ancora la decisione di Napoli, a ridosso della scadenza del 31 gennaio.

Vediamo la situazione aggiornata nei Comuni e cosa prevede la legge se non arriva la delibera entro gennaio.

Stralcio cartelle: ecco quando si applica

La regola è la seguente: in base alla Legge di Bilancio 2023, lo stralcio fino a mille euro si applica automaticamente a tutte le cartelle esattoriali che riguardano i debiti verso lo Stato centrale e verso l’INPS. Le pendenze verso le amministrazioni comunali (tributi, imposta municipale unica, tassa rifiuti, multe stradali), invece, vengono rottamate solo se il Comune non delibera in senso contrario entro il 31 gennaio.

In ogni caso, lo ricordiamo, lo stralcio di queste cartelle (debito verso i comuni) è solo parziale: va pagata la somma originariamente dovuta mentre sono abbuonate le sanzioni e gli interessi, anche di mora. Stesse regole per gli enti previdenziali privati: stralcio parziale e possibile delibera contraria entro il 31 gennaio.

Comuni che aderiscono allo stralcio

I comuni che hanno deciso di aderire allo stralcio delle cartelle locali fino a mille euro sono davvero pochi. Tra questi segnaliamo:

  • Aosta,
  • Acerra,
  • Arezzo,
  • Fondi,
  • Lecce,
  • Lucca,
  • Messina,
  • Nocera Superiore,
  • Pistoia,
  • Sarno,
  • Sondrio.

Se i Comuni non deliberano la disapplicazione entro martedì 31 gennaio, comunicandolo all’Agenzia delle Entrate entro la stessa data, scatta in automatico l’adesione allo stralcio parziale. I Comuni devo pubblicare la notizia sul proprio sito, per garantire la necessaria trasparenza ai cittadini.

Stralcio cartelle mille euro: regole per i Comuni

Ripercorriamo brevemente le regole sullo stralcio mille euro per enti locali. Il riferimento legislativo è il comma 227 della legge 197/2022 (la manovra 2023): prevede che le cartelle esattoriali relative a tributi verso Comuni, Province e Regioni affidate all’agente della riscossione dal primo gennaio 2020 al 31 dicembre 2015 possano essere oggetto di stralcio parziale.

Significa che vengono automaticamente cancellati, senza bisogno che il contribuente presenti domanda, le somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, sanzioni e interessi di mora. In pratica è uno sconto, nel senso che la cartella resta ma si abbassa la cifra dovuta precedentemente.

La soglia dei mille euro si riferisce al primo gennaio 2023. Lo stralcio riguarda le cartelle che a questa data erano sotto tale importo residuo. Comprende anche eventuali ruoli inizialmente più alti ma poi ridottisi ad esempio perchè il contribuente sta pagando rate. Vi rientrano in via teorica anche tutti i tributi locali.

I Comuni devono deliberare l’eventuale opposizione entro il 31 gennaio e se non lo fanno si applica automaticamente lo stralcio parziale. La Manovra (comma 229) prevede che debbano dare notizia delle delibera sul proprio sito web. In realtà questo obbligo non viene rispettato in maniera efficace, con scarsa trasparenza di comunicazione sulle decisioni prese. Il consiglio al contribuente è telefonare al Comune per sapere cosa ha effettivamente stabilito.

Rottamazione quater come alternativa

Se le cartelle non rientrano nello stralcio c’è anche la via della Rottamazione quater per le cartelle affidate all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. In questo caso:

  • lo sconto per i tributi è su interessi, sanzioni e spese di aggio.
  • per le multe stradali è solo sugli interessi.

Tutti i Comuni aderiscono alla Rottamazione quater, perchè in questo caso non c’è discrezionalità. Ma non è un procedimento automatico: il contribuente deve presentare domanda entro il 30 aprile all’Agenzia delle Entrate – Riscossione.

Cartelle e pagamenti: il nuovo calendario

Tutti i debiti “stralciabili” restano con procedure esecutive sospese fino al 31 marzo 2023, data in cui è presta la cancellazione automatica dei debiti che il Fisco stabilirà essere ammissibili a “Stralcio mille euro”.

Per tutti i debiti per i quali si richiede la Rottamazione quater, invece, si possono interrompere subito gli eventuali pagamenti in corso e attendere entro giugno la riposta del Fisco alla propria richiesta di adesione alla definizione agevolata: se accettata, si riprende con i versamenti a partire dal 31 luglio 2023, che rappresenta la scadenza della prima (o unica rata) per chi rientra nella Rottamazione.