Fisco: imposte su investimenti, conti correnti e rendite

di Nicola Santangelo

22 Febbraio 2013 12:20

Molte famiglie italiane per fronteggiare la crisi hanno dovuto fare affidamento ai propri risparmi. Si tratta di somme che nel corso degli anni sono state accantonate in banca, in libretti di risparmio, in Titoli di Stato o in buoni fruttiferi postali e che adesso sono state smobilizzate per sopperire alle esigenze.

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Queste forme di investimento garantiscono, in molti casi, una rivalutazione del capitale investito. Ma è bene fare molta attenzione poiché a partire dal 2013 saranno numerose le imposte che gravano su investimenti, conti correnti e rendite.

Azioni
Le azioni saranno soggette alla Tobin Tax. Sugli scambi di azioni sui mercati regolamentati graverà , a partire dal prossimo mese di marzo, un'imposta dello 0,12% del valore di transazione. Dal 2014 l'aliquota sarà  ridotta allo 0,10%.

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Buoni fruttiferi postali
L'imposta si paga solo se il valore complessivo supera i 5.000 euro. Non concorrono al raggiungimento della soglia i buoni cartacei emessi prima del 2009 per i quali, anche se inferiori a 5.000 euro, si paga, al momento del rimborso, un'imposta dello 0,15% per ogni anno con un importo minimo di euro 1,81.

Conti correnti
Sui conti correnti grava un'imposta di bollo pari a 34,20 euro l'anno. Ne sono soggetti tutti i rapporti finanziari compresi i conti postali e i libretti di risparmio. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche l'imposta arriva a 100 euro. Il pagamento avviene tramite trattenuta effettuata direttamente dalla banca o dalle Poste con scadenza trimestrale, semestrale o annuale. Sono esenti i soggetti in possesso di certificazione Isee inferiore a 7.500 euro e i soggetti con giacenza media inferiore a 5.000 euro.

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Conti correnti all'estero
L'imposta di bollo deve essere pagata anche nel caso di rapporti finanziari aperti con banche estere.

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Prodotti finanziari
Su tutti i prodotti finanziari, ad eccezione di fondi pensione e fondi sanitari, è previsto il pagamento del bollo dello 0,15% sulle somme detenute con un'imposta minima di euro 34,20. Sono soggetti a imposta i Titoli di Stato, le azioni, le polizze, i derivati, i fondi di investimento, le quote di organismi di investimento collettivo del risparmio e i conti deposito. Il calcolo della tassa viene fatto il 31 dicembre di ogni anno sul valore di mercato o, in alternativa, sul valore nominale. Il pagamento avviene in soluzione unica al momento del riscatto o del rimborso.

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Rendite
Oltre alla tassazione prevista per il mero possesso di prodotti finanziari, a gravare sui risparmi intervengono anche le imposte sulle rendite che si verificano nel momento in cui i risparmi producono un reddito come ad esempio l'incasso di cedole o di dividendi. L'aliquota da prendere in considerazione è del 20% per tutti i rendimenti e del 12,5% nel caso di Titoli di Stato e di buoni fruttiferi postali. I fondi pensione sono soggetti a imposta dell'11% sui risultati di gestione.