Pmi in crescita: l’imprenditore deve saper delegare

di Paolo Orlando

Pubblicato 28 Aprile 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:36

Se l’azienda cresce, il giro d’affari aumenta e si moltiplicano le attività  quotidiane da svolgere in ufficio, è comprensibile come si amplifichi anche il livello di complessità  di queste ultime.

Non sempre, però, l’imprenditore si ritrova pronto ad affrontare questo scenario in forte evoluzione: spesso si assiste ad un aumento del carico di lavoro svolto dal titolare, che fa proprie molteplici mansioni, dalla “bassa manovalanza” al controllo di gestione.
Ogni attività  in azienda deve avere il suo avvallo ed è convinto che nulla gli debba sfuggire.

L’eccessivo accentramento di competenze e funzioni, però, rischia solo di rendere meno “positiva” la crescita. E l’incapacità  di delegare rischia di compromettere il trend di crescita, in quanto la dimensione raggiunta dall’impresa non consente per sua natura il totale accentramento di funzioni e competenze in capo ad un solo soggetto.

Delegare non è semplice. Soprattutto per il “piccolo imprenditore cresciuto“, che tende a gestire la propria azienda con logiche accentratrici non consone alla nuova dimensione aziendale.

L’individuazione di centri di responsabilità  diretti da persone di assoluta fiducia, dunque, diventa un arma vincente che permette di “snellire” l’azienda e di svincolare il titolare da attività  che possono essere tranquillamente delegate a qualcun altro. L’imprenditore potrà  dedicarsi ad attività  consone al suo ruolo.

Dovranno essere create regole e dati obiettivi, al fine di orientare l’attività  dei responsabili di settore, ai quali, nel limite di quanto stabilito, dovrà  poi essere garantita autonomia decisionale e di spesa.

Il budget diviene un punto di partenza nella definizione degli obiettivi, fornendo dei “paletti” economici ai vari centri di responsabilità . Budget di settore, che fissa le linee guida date dall’imprenditore.

I vari responsabili dovranno poi rendere conto delle scelte intraprese, confrontando quanto ottenuto con quanto previsto in sede di redazione del budget.
L’autonomia dovrà  essere accompagnata da momenti di rendicontazione in cui “premiare” e “punire” in base ai risultati ottenuti.

L’imprenditore, sgravato dai compiti assegnati ai responsabili, potrà  dedicare il suo tempo ad altre attività  a maggiore valore aggiunto per l’azienda. Avrà  più tempo per dedicarsi alla creazione di strategie di sviluppo e crescita dell’azienda, attività  che avranno di sicuro un ricaduta positiva sull’intero complesso aziendale.