


Per la prima volta dopo più di due anni, e grazie ai tagli della BCE, il TAN medio dei mutui a tasso variabile è inferiore rispetto a quello del tasso fisso. In parole semplici, il tasso variabile è tornato più conveniente del fisso, con il TAN medio a 20 e 30 anni che si attesta al 2,88%, ossia con un valore inferiore al 2,98% che caratterizza il tasso fisso.
Secondo le stime di MutuiOnline.it, si tratta di una discesa destinata a proseguire almeno fino al termine del 2025, mentre il tasso fisso resterà probabilmente stabile:
- gli indici Euribor caleranno ulteriormente dal 2,09% per la scadenza a 1 mese e dal 2,10% per la scadenza a 3 mesi mostrando valori sotto il 2,00% entro il mese di agosto, attestandosi all’1,80% alla fine del 2025;
- gli indici Irs di riferimento dei mutui a tasso fisso, invece, si sono stabilizzati al 2,68% per la durata ventennale e al 2,56% per la trentennale.
Analizzando la convenienza di entrambe le tipologie di mutuo, MutuiOnline.it sottolinea come il tasso fisso sia stato scelto dal 92,7% dei clienti nel 2023, dal 99,2% nel 2024 e dal 99,4% nei primi mesi di quest’anno.
Oggi, optando per un finanziamento a 20 anni da 160.000 euro e scegliendo il tasso variabile, la rata mensile risulta in media 8 euro più leggera generando un risparmio complessivo di oltre 1.900 euro sull’intera durata del mutuo.
Ovviamente, vista la vicinanza di aliquote, tra le due opzioni, il fisso resta ancora la soluzione migliore per chi cerca garanzie di stabilità nel lungo periodo. Peraltro, come evidenzia il portale di confronto per i finanziamenti ipotecari, le migliori offerte di tasso fisso hanno ancora un TAN di poco inferiore rispetto al variabile (2,43% contro 2,47%).