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Il nuovo ICE non arriverà a marzo, la diffida FLP

di Francesca Vinciarelli

13 Marzo 2012 11:10

La nuova ICE/Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, doveva arrivare a marzo ma ancora non è stata costituita e FLP presenta una diffida al Governo.

La manovra finanziaria del precedente Governo aveva disposto la soppressione dell’ICE, Agenzia per la promozione all’estero, poi il decreto “Salva Italia”  ha previsto la costituzione dell’ICE/Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Ma dall’inizio dello scorso dicembre ad oggi ancora non se ne hanno notizie.

Eppure il Ministro per lo Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera aveva dichiarato che la nuova ICE sarebbe stata operativa entro fine marzo, guidata da Riccardo Monti, per sostituire «il vecchio Istituto per il commercio con l’estero» e non lasciare le imprese che vogliono crescere sui mercati esteri senza un riferimento.

Mancano i decreti attuativi che devono essere emanati congiuntamente da Ministro dello sviluppo economico e Ministro degli affari esteri per definire le iniziative di promozione e internazionalizzazione da realizzare in attesa che il nuovo organismo diventi realmente operativo.

Mancano poi anche statuto, regolamento di amministrazione e contabilità, regolamenti del personale e organigramma, convenzioni per regolamentare la presenza estera e molti altri gli atti costitutivi fondamentali.

Ma ancora più grave manca il Consiglio di Amministrazione deputato a deliberare questi atti, sottoponendoli poi alla definitiva approvazione esterna.

Considerando che per legge devono passare 90 giorni per l’approvazione dello statuto e 60 giorni per i regolamenti interni, appare improbabile che la nuova ICE possa partire realmente entro fine mese.

Mentre il vecchio ICE è ancora in piedi, ovvero ci sono ancora attività che vengono realizzate nel vecchio ufficio dal personale del vecchio Istituto, con i soldi rimasti e in esaurimento.

Prendendo atto della situazione il Coordinamento Nazionale FLP MISE – ex ICE ha presentato una «diffida a non procedere al trasferimento del personale prima che l’Agenzia sia in grado di funzionare, di pagare stipendi ed altri emolumenti in base ad un trattamento economico certo e preventivamente definito in Italia e all’estero e di garantire il regolare adempimento dei contratti in essere».