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Mobile banking per un terzo dei correntisti

di Noemi Ricci

12 Ottobre 2017 10:35

Osservatorio rivela l'evoluzione dei servizi bancari: sempre più utenti digitali e mobile, ma che non rinunciano al contatto diretto in filiale.

Il digitale in Italia prende piede, dai pagamenti al commercio elettronico e alla gestione del conto corrente online. Lo rivela l’Osservatorio di CheBanca! “Digital Banking Index”, secondo il quale un terzo dei correntisti Italiani si affida al digital banking: si tratta di 17,6 milioni di utenti accedono abitualmente ai conti correnti tramite web o app, in crescita dell’8,9% rispetto al 2015.

Di questi, il 72,2% accede via web, ma a sorprendere è soprattutto il boom degli utenti mobile: circa 6 milioni, +66%; un correntista su tre (32,3%) è un utente mobile banking, di cui un milione effettua le proprie operazioni esclusivamente tramite App (5,3%).

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A ricorrere al digital banking sono soprattutto uomini (56,4%) con un’età inferiore ai 45 anni (55%) e che vivono al Nord (48,5%). Ogni correntista attivo effettua mediamente oltre 3 accessi al conto via web, con picchi in estate e a fine anno, e il 77,1% di loro (14,6 milioni) possiede almeno una carta tra prepagata o di credito.

Via web si effettuano soprattutto operazioni quali:

  • la consultazione dell’estratto conto e dei documenti informativi (78%);
  • le disposizioni di pagamento (58%).

Chi ricorre esclusivamente alle app lo fa per effettuare operazioni veloci e di base come:

  • Controllare saldo e movimenti (29%);
  • effettuare bonifici e pagamenti (23%).

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La maggioranza dei correntisti continua però a recarsi allo sportello per gestire operazioni più complesse: il 76% dei correntisti online lo fa almeno una volta ogni tre mesi. Basso il numero di correntisti che effettua online operazioni complesse come: gestione del risparmio (10%), trading (8%) e investimenti (8%). Dunque la filiale fisica continua ad essere un punto di riferimento importante per i clienti e ci sono 5,5 milioni di utenti che non ricorrono al Digital banking pur avendo un conto corrente e utilizzando Internet in modo regolare.

Poco diffuso e limitato nella crescita, inoltre, il ricorso al robo-advisor, uno strumento innovativo che consiste in un consulente finanziario virtuale che offre servizi personalizzati sugli investimenti: oltre la metà non ne ha mai sentito parlare (51%), mentre meno di due su dieci dichiara di conoscerlo, in maniera approfondita il 5% e in parte il 14%.

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Alessandro D’Agata, dg di CheBanca! sottolinea:

“Dall’ultima edizione del Digital Banking Index emergono più aspetti rilevanti. Nonostante la forte crescita del digital banking in Italia, non esiste un canale principale in assoluto, ma si identificano, invece, più profili e abitudini di “consumo” a cui il settore bancario deve poter rispondere con servizi adeguati. C’è chi preferisce la velocità dell’online al posto della comodità dell’App o chi non vuole rinunciare alla sicurezza del contatto diretto, soprattutto per determinate operazioni. Per questo, oltre a proseguire nello sviluppo di soluzioni innovative per gli utenti online e mobile, continueremo a investire fortemente anche sulla rete di filiali e di promotori, per soddisfare le richieste dei clienti che preferiscono il contatto diretto e umano con il personale della banca”.