Nè una bocciatura né una promozione a pieni voti quella UE alla Legge di Stabilità 2015. Dopo la lettera con cui si chiedeva una correzione del deficit dello 0,4% in cambio del rinvio del pareggio di bilancio al 2017 , il governo ha rivisto i numeri della manovra, con un aggiornamento da 4,5 miliardi. E da Bruxelles è arrivato il sostanziale via libera:
«dopo aver tenuto conto di tutte le informazioni e di tutti i miglioramenti che ci sono stati comunicati negli ultimi giorni, non vedo casi di violazione particolarmente seria, tali da farci considerare un giudizio negativo in questa fase».
=>Speciale Legge di Stabilità
DEF 2014
Come si rileva dalla nota di aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza) il Ministero dell’Economia si impegna nella correzione dello 0,3% rispetto allo 0,1% inizialmente deciso, per chiudere il 2015 con un rapporto Deficit/PIL al 2,6% (non più al 2,9%) e ritagliarsi dunque i 4,5 miliardi richiesti.
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Manovra 2015
Quindi, il Ddl Stabilità può proseguire il suo iter parlamentare per quanto la parola fine non sia ancora detta, anche perché il parere definitivo dell’Europa arriverà solo in novembre, quando la Commissione presenterà l’analisi di tutte le manovre presentate dagli Stati Membri. A decidere sarà il nuovo Esecutivo presieduto da Jean Claude Juncker. Nel frattempo, Bruxelles si limita a sottolineare che
«eventuali futuri passi secondo le regole del patto di Stabilità e Crescita saranno decisi più in là, sulla base delle previsioni economiche diautunno della Commissione e delle opinioni sui bilanci previsionali».
Risorse da reperire
Ecco come il Governo pensa di reperire queste risorse: 3,3 miliardi dal Fondo per la riduzione della pressione fiscale, 730 milioni dall’estensione del meccanismo del Reverse Charge e altri 500 milioni dalla riduzione del cofinanziamento dei fondi strutturali europei. Comunque sia, la struttura della manovra resta invariata e, come spiega il ministro Pier Carlo Padoan, rispondendo a Bruxelles, è costruita con:
«un mix di misure di politica economica che nel loro disegno unitario perseguono 3 obiettivi: spingere l’economia italiana fuori dalla recessione, finanziare la prima fase di implementazione delle riforme strutturali che il Paese sta realizzando già in questi messi, tenere i conti sotto controllo in modo da ridurre progressivamente il rapporto debito/PIL».
Fonti: dichiarazione UE sulla manovra, risposta di Padoan e noa di aggiornamento DEF