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Niente prelievo forzoso sui conti né condono tombale nella Riforma Fiscale

di Alessandra Gualtieri

Non un prelievo forzoso sui conti correnti ma una verifica della disponibilità per il pignoramento presso terzi, niente condono fiscale Salvini e nuovi accertamenti estesi: nuove anticipazioni e chiarimenti sulla Riforma Fiscale.

Niente condono tombale per le cartelle esattoriali 2023 (il Viceministro all’Economia Maurizio Leo ha chiarito la posizione di Governo rispetto alla proposta di Matteo Salvini sul condono fiscale per debiti fino a 30mila euro) e niente prelievo forzoso sui conti correnti (ma soltanto una verifica della disponibilità sul conto nei casi di pignoramento presso terzi).

In Commissione Finanze al Senato, nell’ambito della discussione sulla legge delega di riforma fiscale, Leo ha chiarito entrambi questi punti.

Niente prelievo forzoso sui conti correnti ma verifica per il pignoramento presso terzi

Il pignoramento presso terzi viene “svecchiato” con una modifica che prevede, con il procedimento informatico, la verifica della presenza o meno della liquidità necessaria sui conti correnti prima di procedere al pignoramento. L’obiettivo è di evitare  «l’avvio di procedure di pignoramento che si rilevano poi infruttuose mantenendo, in ogni caso, tutte le forme di tutela previste a favore del debitore».

A sollevare il dubbio era stato Matteo Renzi, secondo cui governo vorrebbe permettere all’Agenzia delle Entrate e ai vari soggetti istituzionali di entrare nel conto corrente con lo scopo finale di no perdere il gettito derivante da tasse o multe.

Il riferimento è all’articolo 16 della legge delega che prevede che il governo possa «potenziare l’attività di riscossione coattiva dell’agente della riscossione». Secondo il chiarimenti di Leo:

è un meccanismo che discende dal codice di procedura civile e si rende applicabile anche alle altre ipotesi, non solo quando c’è di mezzo lo Stato.

Secondo Leo, la verifica dei conti è pensata nei casi in cui è previsto un pignoramento prezzo terzi, con applicazione automatica sulla fonte di reddito. La delega prevede:

la razionalizzazione e l’automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari, anche mediante l’introduzione di meccanismi di cooperazione applicativa sin dalla fase della dichiarazione stragiudiziale del terzo.

Niente condono ma concordato in Riforma Fiscale

Nìon sono previste ipotesi di condono generalizzato, ma i procedimenti di accertamento previsti nella delega di riforma fiscale vengono di molto alleggeriti con la nuova opzione di concordato preventivo biennale per le imprese di minori dimensioni.

La conoscenza di informazioni già in possesso dell’Amministrazione finanziaria permetterà di “interloquire con i contribuenti proponendo livelli di fatturato e imposte predefiniti”. Tradotto: ci si mette d’accordo su una certa base imponibile presumibilmente in linea con i fatturati stimabili e, per due anni, si paga in base a quanto previsto senza subire controlli, fermi restando gli adempimenti IVA e dichiarativi.

Controlli ex ante per prevenire debiti e cartelle

Per evitare che si configurino situazioni debitorie difficilmente recuperabili, il Vice ministro ma ribadito l’intenzione (prevista dalla delega fiscale) di:

definire ex ante il rischio fiscale e concentrare maggiormente i controlli sui contribuenti effettivamente problematici.

Niente patrimoniale o nuove tasse di successione

Archiviata la riforma del Catasto pensata dall’ex Governo Draghi, l’Esecutivo Meloni pensa comunque a misure di emersione degli immobili fantasma, ripescando la mappatura che era già stata programmata.  Il governo, tuttavia, esclude:

qualsiasi intervento circa il prelievo su cespiti patrimoniali e in materia di successione.

Accertamento esecutivo per anticipare le cartelle a ruolo

Il progressivo superamento del ruolo previsto dalla delega fiscale «potrebbe realizzarsi estendendo l’avviso di accertamento esecutivo anche ad altre tipologie di entrate – ad esempio le entrate degli enti locali per le sanzioni amministrative del Codice della strada – che prevedono, già prima del ruolo e della cartella di pagamento, la notifica di un atto al debitore, come nel caso del verbale per le sanzioni del Codice della strada, indicandogli i termini per il pagamento o per presentare ricorso all’autorità giudiziaria».