Dl Sostegni bis: nuove proroghe su contratti e licenziamenti

di Anna Fabi

Pubblicato 10 Giugno 2021
Aggiornato 22 Marzo 2022 14:52

Blocco licenziamenti oltre giugno per alcuni settori, flessibilità contratti a termine: le novità della legge di conversione del Decreto Sostegni bis.

Proroga contratti a termine senza causale, platea più ampia per quelli di solidarietà, blocco licenziamenti per alcuni specifici settori industriali, particolarmente colpiti dalla crisi, accompagnandolo con ammortizzatori sociali: sono misure del pacchetto lavoro nell’ambito della conversione in legge del dl Sostegni bis.  Fra le misure più significative tra quelle già attualmente previste, ricordiamo:

  • esonero dal contributo addizionale per i datori di lavoro che dal primo luglio chiedono la cig ordinaria, collegato al blocco dei licenziamenti (che termina il 30 giugno per industria ed edilizia, il 31 ottobre per commercio e servizi);
  • nuovo contratto di rioccupazione, con esonero contributivo e progetto di reinserimento lavorativo;
  • contratto di espansione esteso alle imprese con almeno 100 dipendenti;
  • nuovi ammortizzatori sociali.

Fra le modifiche allo studio:

  • un nuovo contratto di solidarietà per le imprese che hanno subito un calo di fatturato di almeno il 30%;
  • nuova flessibilità sui contratti a termine senza causale (attualmente previsti fino al 31 dicembre 2021);
  • proroga selettiva del blocco dei licenziamenti per settori dell’industria particolarmente colpiti dall’emergenza Covid, come il tessile.

«Se guardiamo alla cassa integrazione ordinaria Covid, che scade a giugno, ci sono circa 140mila lavoratori della moda e del tessile tra i 480mila totali – segnala il sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon -. Questo è un settore che, dati i numeri della Cig andrebbe protetto, sul resto abbiamo cifre che ci permettono di reggere. Sblocchiamo i licenziamenti, e facciamo una norma specifica per i settori in crisi forte, con quote di Cig del 30, del 40%».

Sullo sfondo la riforma degli ammortizzatori sociali, che invece segue un suo iter: è attesa in luglio una proposta del ministero del Lavoro, come base della trattativa con le parti sociali. L’obiettivo, secondo il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, è un sistema «che permetta a chi esce di poter avere un reddito e poter essere assistito e accompagnato al reingresso nel mondo del lavoro. Gestendo questa fase transitoria, tenendo conto delle specificità di ogni singolo settore. Ci sono alcuni che sono stati più colpiti. La risposta deve essere graduata e differenziata rispetto al tipo di danno che la pandemia ha provocato».