Lavoratori italiani fedeli al datore di lavoro.. in mancanza di alternative, visto che la crisi ha incrementato a dismisura le paura di restare disoccupati: a temere per il posto è l’esatta metà dei dipendenti (+21% rispetto al 2008).
Nella maggior parte (73%), gli Italiani si dichiarano insoddisfatti del potere d’acquisto del proprio stipendio – a differenza dei lavoratori del Nord Europa (in Germania la percentuale scende al 33%) – ma il problema è che manca l’alternativa: per il 70% sarebbe difficile trovare un’occupazione equivalente.
E’ quanto emerso dal Barometro Edenred-Ipsos 2013 sul benessere e la motivazione dei dipendenti europei.
=>Leggi come misurare il ROI delle Risorse Umane
Welfare inadeguato
La mancanza di alternative di lavoro causata dalla crisi porta dunque con sé un aumento dell’insoddisfazione professionale, con la diffusa sensanzione di dedicare troppo tempo al lavoro.
Tanto più che il 52% è insoddisfatto anche del riconoscimento ricevuto a fronte del proprio impegno.
=> Leggi come valorizzare le HR in azienda
In Italia la percentuale dei lavoratori frustrati è alta: solo il 29% dichiara una qualità di vita sul posto di lavoro con valutazione da 8 a 10.
Gran parte dei dipendenti italiani giudica insufficienti le azioni del proprio datore di lavoro rispetto alle politiche di gestione dei talenti o alla trasmissione delle competenze (37% in Italia), ma anche riguardo al benessere sul luogo di lavoro (34% in Italia).
Gestione dei talenti
In paesi come Germania e Belgio si registra maggiore equilibrio tra impegno e aspettative, grazie ad ambienti di lavoro più adeguati. Il più resistente alla crisi è il modello anglosassone, basato su politiche di gestione HR orientate al benessere in azienda e alla crescita professionale.
=> Leggi i metodi pratici per la motivazione delle Risorse Umane
Il risultato è una migliore percezione nei confronti delle prassi di gestione aziendale: per il 55% dei dipendenti inglesi, i lororesponsabili sono capaci di investire nello sviluppo delle competenze di valorizzare la performance collettiva (49% tra gli italiani).