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Riforma Lavoro: PMI ignorano incentivi e adempimenti

di Noemi Ricci

Pubblicato 27 Febbraio 2013
Aggiornato 24 Giugno 2013 12:17

Riforma del Lavoro, questa sconosciuta: le PMI italiane perdono incentivi e opportunità e rischiano di non essere più in regola con le norme vigenti su contratti, assunzioni, ammortizzatori sociali e adempimenti. Indagine Confcommercio.

Ancora una ricerca che attesta come le PMI non conoscano affatto la Riforma del Lavoro del ministro Fornero, che ha rivoluzionato da oltre 6 mesi il mercato del lavoro e per questo non ne applicano le regole.

A dirlo è Confcommercio Firenze: oltre il 50% delle 200 piccole e medie imprese del territorio interpellate non conosce la Riforma «e non hanno né il tempo né le risorse per aggiornarsi in materia di lavoro». Tra le micro-imprese (con meno di 5 dipendenti) la percentuale sale addirittura all’80%.

=>Scopri le novità della Riforma del Lavoro

È indubbio che serva più informazione, soprattutto considerando che il 64% delle PMI non conosce le nuove formule per le assunzioni agevolate (scopri gli incentivi) né i meccanismi della cassa integrazione.

Le norme più conosciute e messe in pratica sono quelle legate alla sicurezza sui luoghi di lavoro: il 78% delle PMI è in regola con il DVR o l’autocertificazione richiesta (leggi come applicarli).

Dal sondaggio è inoltre emerso che per il 90% delle imprese la Riforma del Lavoro non ha prodotto alcun cambiamento nei rapporti di lavoro, ma sono aumentati i problemi legati ai lavori a chiamata (ecco le nuove regole).

La ricerca è stata presentata durante il convegno dal titolo “Il Mercato del lavoro: orientarsi in un mondo che cambia”, dal quale è emerso che nelle PMI sono i titolari ad occuparsi delle questioni di lavoro (in 2 PMI su 3), che dunque dovrebbero essere i primi ad aggiornarsi sulle nuove normative in tema di lavoro.

=> Approfondisci: Riforma del lavoro, analisi punto per punto

«Le conseguenze possono essere sia problemi per il mancato adeguamento delle imprese a quanto previsto dal legislatore – soprattutto in materia di ammortizzatori sociali – sia la perdita di opportunità provenienti da incentivi statali e regionali», spiega Confcommercio.