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Fondi d’investimento per giovani imprese Web 2.0

di Alessandra Gualtieri

16 Novembre 2007 09:30

L'idea giunge dagli Usa: una società d'investimento per favorire l'avvio di stat-up innovative sui mercati digitali. Modello da imitare per aprire a nuovi competitor

Si chiama LaunchBox Digital ed è il fondo d’investimento per giovani imprenditori che vogliano tentare l’avventura del business digitale puntando su Internet, informatica o comunicazioni mobili.

L’idea giunge dagli Usa e porta la firma di tre ex-manager d’industria che, forti della propria esperienza, hanno compreso quanto posa essere difficile avviare una start-up nel puntando sull’innovazione, pur con le innegabili potenzialità che questa tipologia di progetto imprenditoriale ha in sé.

Tutti provenienti da grosse web company, i tre executive (John McKinley di AOL, Julius Genachowski di IAC, Sean Greene di Away Network) offriranno alle nuove aziende fino a 1 milione di dollari di finanziamento.

Per il 2008, LaunchBox selezionerà con una procedura di gara dai sei a 10 imprenditori, che riceveranno ciascuno stanziamenti per 25-30mila dollari ed assistenza da parte di esperti per i primi tre mesi di attività.

«Sta emergendo un vuoto di mercato in tema di finanziamenti: mentre le società di venture capital diventano più grandi e investono più soldi in un singolo accordo, diventa invece sempre più difficile per le imprese che muovono i primi passi capire dove poter reperire i finanziamenti», ha dichiarato Genachowski.

Sono i numeri che lo confermano: nel 2006 gli stanziamenti mondiali a favore delle attività di business innovative, in ambito Web 2.0, sono giunti a quota 844 milioni in tutto il mondo, raddoppiando le percentuali (dati Dow Jones/VentureOne).

Secondo l’ex manager di IAC, è più facile che un fondo di venture capital investa fino a 5-10 milioni di dollari su una singola società, puntando su realtà già discretamente solide e quindi promettenti, quando invece il mercato pullula di giovani competitor che, pur disponendo di idee e progetti validi, non riescono ad emergere.

Se le start-up soffrono i limiti della concorrenza, quindi, la causa è anche da attribuire a strategie di investimento ‘chiuse’ e conservatrici, che sicuramente ben ripagano sul breve periodo ma possono risultare asfittiche a lungo termine. O peggio, lasciando morire business incipienti che avrebbero potuto generare profitti di tutto rispetto.