


Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’INPS approva una delibera che segnala 6,6 miliardi di mancate entrate a causa dei provvedimenti di saldo e stralcio dei contributi omessi negli anni scorsi.
Il presidente, il consiglio di amministrazione e il direttore generale chiariscono poi che non si tratta di un buco nei conti, perché i crediti eliminati erano già stati “svalutati” in quanto inesigibili per una serie di motivi. «In questa categoria sono ricompresi anche quelli cancellati a seguito delle norme relative alla “rottamazione” di cartelle esattoriali di importo molto modesto (fino a mille o cinquemila euro) e maturati tra il 2000 e il 2015» segnala una nota INPS.
Tuttavia, secondo il Consiglio di Vigilanza questi oneri rischiano di ricadere sulla gestione dei lavoratori dipendenti, e si chiede pertanto di procedere a compensarli con interventi a carico della fiscalità generale.
Conti INPS: i rilievi del Consiglio di Vigilanza
Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS, riunitosi il 15 aprile, ha approvato una delibera sul riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2023. Il documento chiede di evidenziare agli organi istituzionali preposti, l’esigenza di:
garantire specifici interventi compensativi nei confronti dell’Istituto a carico della fiscalità generale a fronte degli ulteriori oneri futuri derivanti dalle operazioni “saldo e stralcio” sulle Gestioni amministrate nelle quali vige l’automaticità delle prestazioni e che ammontano a 6 miliardi 658 milioni 169mila 773,94 euro.
I diversi provvedimenti di Rottamazione e di Saldo e Stralcio hanno infatti comportato la cancellazione di una serie di crediti INPS nei confronti delle aziende che non avevano versato i contributi ai lavoratori.
L’impatto del Saldo e Stralcio sulle pensioni future
Il CIV dettaglia l’impatto dei diversi provvedimenti di rottamazione che si sono succeduti negli ultimi anni.
- Lo stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010, disposto dall’articolo 4, decreto legge 119/2018 ha pressoché esaurito i suoi effetti finanziari. Ne risulta un importo pari a 406 mila 094,50 euro, quasi interamente nella Gestione agricoli dipendenti.
- Ci sono invece impatti più importanti dei provvedimenti di saldo e stralcio del 2021 e del 2023 (articolo 4, comma 4, dl 41/2021 e commi 222-230 della manovra 2023), che hanno comportato la cancellazione dal bilancio rispettivamente di 5 miliardi e 1,6 miliardi. Somme che, par di capire, non sono compensate dagli ordinari strumenti a disposizione dell’istituto e richiedono di conseguenza un intervento come quello proposto a carico della fiscalità generale.
La precisazione dei vertici INPS
La nota emessa dall’INPS precisa che i crediti in questione erano già stati svalutati e che le operazioni approvate dal CIV non comportano di conseguenza perdite o riduzioni delle risorse disponibili, essendo i crediti già ritenuti “non esigibili”.