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Manovra: ecco i 5 nuovi bonus in busta paga

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 1 Gennaio 2024
Aggiornato 3 Aprile 2024 14:30

Ecco le cinque novità fiscali previste nella Legge di Bilancio 2024 che influenzeranno la busta paga dei lavoratori nell'anno a venire.

Nella nuova Legge di Bilancio 2024, all’articolo 1 del testo della Manovra, sono previsti cinque interventi in materia fiscale che riguardano la busta paga dei lavoratori.

Eccoli di seguito, con il riferimento al comma di legge che li prevede.

Esonero contributi previdenziali

La Legge di Bilancio 2024 prevede una temporanea e parziale esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori (Comma 15). Lo sgravio si applica ai rapporti di lavoro dipendente (escludendo quelli domestici) per le competenze dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, ad esclusione della tredicesima mensilità.

L’esonero in busta paga, pari a 6 punti percentuali, si applica se la retribuzione imponibile mensile non supera i 2.692 euro. Un ulteriore punto percentuale d’esonero è previsto se la retribuzione non supera i 1.923 euro. Il beneficio si traduce in una minore trattenuta previdenziale sulla retribuzione, e dunque in un aumento dello stipendio netto.

Aumento soglia welfare aziendale

Per l’anno 2024, la Legge di Bilancio permette di non considerare come reddito i benefit aziendali concessi ai dipendenti fino a 1.000 euro. Il bonus sale a 2.000 euro per i lavoratori con figli, a condizione che dichiarino al datore di lavoro di averne diritto (Commi 16 e 17). I fringe benefit includono beni ceduti, servizi prestati e somme erogate per utenze domestiche (servizio idrico integrato, energia elettrica e gas naturale), affitto della prima casa e interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

Riduzione imposta su premi di produttività

Nel 2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività sarà ridotta al 5% (Comma 18). La misura in Legge di Bilancio 2024 dimezza l’aliquota prevista a suo tempo dalla Legge di Stabilità 2016 (articolo 1, comma 182 legge n. 208/2015).

Detassazione notturni e straordinari in alcuni settori

Per sostenere la stabilità occupazionale in particolari settori come turismo, ristorazione e terme, la Legge di Bilancio 2024 prevede un trattamento integrativo speciale per il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2024. Il bonus non concorre alla formazione del reddito ed è pari al 15% delle retribuzioni lorde per lavoro notturno e straordinario nei giorni festivi (Commi 21 a 25).

Il beneficio è riservato ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande ed ai lavoratori del comparto del turismo, inclusi gli stabilimenti termali. Ma ci sono dei requisiti da rispettare: il bonus riguarda il settore privato ed i soli titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nel periodo d’imposta 2023, a 40.000 euro.

Attenzione: il bonus non è automatico; il datore di lavoro lo riconosce come trattamento integrativo speciale su richiesta del lavoratore, che attesta per iscritto l’importo del reddito di lavoro dipendente conseguito nel 2023 come condizione di accesso.

Le somme erogate sono inserite nella Certificazione Unica ed il datore di lavoro applica la compensazione del credito maturato grazie al trattamento integrativo speciale.

Bonus per lavoratrici madri

Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, le lavoratrici madri con tre o più figli avranno un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a loro carico in busta paga (Commi 180-182).

Il beneficio si protrae fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3mila euro riparametrato su base mensile.

Questa misura si applica sperimentalmente anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Il tetto massimo annuo per il bonus è pari a 3mila euro riparametrato su base mensile. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.