Tratto dallo speciale:

Gig Economy: una legge per i lavoratori digital

di Teresa Barone

17 Maggio 2018 09:18

Regione Lazio apripista: anagrafe imprse e professionisti 4.0 e legge locale per i lavoratori digitali, garantendo tutele previdenziali, assicurative e sanitarie.

Prosegue l’iter per una legge regionale in Lazio in grado di tutelare i diritti dei lavoratori attivi nelle piattaforme digitali. La Regione si propone di stanziare anche le risorse per garantire tutele previdenziali, assicurative e sanitarie.

Focus della norma

  • Assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali;
  • contributi previdenziali;
  • tutela della salute;
  • formazione e percorsi di politica attiva del lavoro;
  • trasparenza nell’uso dell’algoritmo che genera chiamata e gestione del lavoro;
  • contrasto alle discriminazioni;
  • diritto all’informazione;
  • salario minimo da definire con la contrattazione collettiva.

Con questi obiettivi, la Regione raccoglie idee e suggerimenti da cittadini, sindacati, forze politiche, imprese e  lavoratori della Gig Economy: prende infatti il via, il 25 maggio, una fase di consultazione telematica sul foglio dei diritti primari del lavoro digitale, per individuare strumenti e strategie da perseguire.

Anagrafe 4.0

La Regione mira anche a creare un’Anagrafe 4.0 delle imprese della Gig Economy e dei lavoratori che offrono prestazioni professionali attraverso App digitali. Il punto di vista del Presidente Nicola Zingaretti:

Sono convinto che l’Italia e il Lazio abbiano bisogno di più innovazione ma anche di più diritti. Fare innovazione infatti significa investire nella ricerca, nell’università, nel sostegno alle PMI che vogliono innovare, ma è importante che accanto a questa innovazione tecnologica ci sia una innovazione nella sfera dei diritti. Anche a questa tipologia di lavoro, che esiste e si vede anche in strada, bisogna dare una dignità e va inserita nella sfera di diritti che questo Paese nel Dopoguerra ha costruito.

Non si può escludere una nuova generazione da una sfera di diritti e non si può fermare il progresso, quindi questa innovazione va accompagnata.