Nel mercato del lavoro ogni anno ci sono 200 milioni di professionisti che si spostano all’estero, una cifra più che raddoppiata negli ultimi 25 anni.
Dove vanno? Innanzitutto negli Stati Uniti, meta per eccellenza degli specialisti in tutti i settori, a partire dall’hi-tech. Ma anche in Europa (soprattutto in Gran Bretagna e in Svizzera) oppure in Australia, a Singapore o a Hong Kong, e nei cosiddetti mercati emergenti, soprattutto Cina e Brasile.
E l’Italia? Fuori dal G7 e anche dal G8 delle destinazioni più gettonate, rientra invece nella top 15, trovandosi al 13esimo posto.
La classifica è contenuta nel consueto report annuale di Hydrogen Group “Global professional on the move“, che in questo 2013 è alla sua quarta edizione. Attenzione: non si tratta dei trend dei top Ceo di Wall Street o della City londinese, decisamente non a portata di PMI, ma di figure professionali di buon livello e quindi certamente costose ma certo non proibitive per una media azienda italiana. Ricerca quindi interessante per le aziende, ma anche per i professionisti attenti alle dinamiche internazionali.
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Per capire quali sono le destinazioni in cui più frequentemente ci si sposta, sono state realizzate circa 2mila interviste in 90 paesi del mondo.
Ebbene, dopo gli Stati Uniti, meta per il 24% dei rispondenti (+11% rispetto alla survey 2012), e al primo posto in tutti i settori analizzati (finanza, tecnologia, energia, legge, scienza) si trova la Gran Bretagna, 13% (+4% di incremento), che forse un po’ a sorpresa non brilla grazie alla City, anzi per la finanza è al quarto posto, ma è attrattiva per esperti di tecnologia, scienziati, legali. Terzo gradino del podio per l’Australia, 13% (+4% sul 2012), forte invece soprattutto nel comparto energia, e gettonata anche grazie al fatto che offre un’alta qualità della vita. Velocemente, il resto della graduatoria: Singapore (molto forte per hi-tech e finanza), Canada, Svizzera, Francia, Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Germania, Cina, Brasile, Italia, Spagna, Nuova Zelanda.
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Interessante anche un altro dato: l’86% dei professionisti che espatriano per lavoro, restano all’estero più a lungo di quanto originariamente previsto. I paesi in cui questo avviene più frequentemente? Emirati, Hong Kong, Spagna. Gli Usa qui sono fuori dal podio (al quarto posto) seguiti da Australia, Germania, Svizzera.
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I motivi principali per cui ci si sposta: fare nuove esperienze, maggiori possibilità di guadagno, opportunità di carriera. I professionisti più giovani, under 30, privilegiano le nuove esperienze, mentre fra i 30 e i 40 anni la motivazione principale è il maggior guadagno. Curiosamente, dopo i 50 anni riprende quota la ricerca di nuove esperienze.
Viceversa, le barriere principali allo spostamento sono l’insufficienza di opportunità di lavoro, le difficoltà burocratiche (visti e permessi di lavoro), il clima ecoomico del paese in cui ci si deve trasferire, l’inadeguatezza dell’offerta economica.
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