Windows 7 costa alle aziende meno di XP

di Tullio Matteo Fanti

Pubblicato 28 Maggio 2012
Aggiornato 16:55

Le aziende che utilizzano Windows XP sostengono costi superiori rispetto a quelle che basano il loro business su Windows 7 ed 8: il ROI e la spesa per sicurezza IT e produttività messi a confronto.

La migrazione a Windows 7 conviene alle aziende, anche economicamente: lo segnala Microsoft, riportando i dati di una ricerca condotta da IDC: le imprese e le realtà business che si appoggiano ancora a Windows XP sostengono costi 5 volte superiori rispetto a quelli che sono passati al più moderno Windows Seven.

Lo studio ha analizzato la spesa IT in rapporto alla protezione da attacchi informatici, alla gestione della patch, alle richieste di assistenza e ad altri parametri in grado di aumentare i costi e il dispiego di risorse e tempo.

Ne emerge anche come Windows XP sia ormai esposto a numerosi rischi di sicurezza rispetto a Windows 7, e come costringa le aziende a spese che sarebbero meglio sfruttate se indirizzate alla modernizzazione del reparto IT.

I costi, inoltre, aumenterebbero in relazione al tempo, con una spesa per singola macchina che aumenta fino al 25% a partire dal quarto anno ed un aumento dei costi relativi alla produttività del 23%; al quinto anno il lavoro richiesto dal comparto IT arriverebbe al 29% e la spesa per la produttività al 40%.

Il passaggio a Windows 7 può ridurre dell’84% tempo e spese di supporto rispetto a quanto oggi accade alle realtà lavorative che utilizzano XP, poiché si tratta di un OS decisamente più recente e in grado quindi di sfruttare al meglio la moderna tecnologia.

In definitiva, il passaggio a Windows 7 può portare ad un ROI del 130% dopo i primi 3 anni di utilizzo, oltre a garantire un passaggio più facile al futuro Windows 8.

Come “incentivo” finale alla migrazione, il supporto a Windows XP, che verrà sospeso nel mese di aprile 2014.

FONTE: Windows Blog