TLC, copertura Internet nel nuovo Piano Banda Ultralarga

di Barbara Weisz

Pubblicato 5 Marzo 2015
Aggiornato 6 Marzo 2015 09:16

Nel 2020 l'85% degli Italiani avrà Internet a Banda Ultralarga a 100 Mega mentre per tutti sarà disponibile una connessione di rete a 30 Mbps: ecco in dettaglio il Piano Banda Ultralarga del Governo e la Strategia Sviluppo Digitale.

Obiettivo: colmare il gap infrastrutturale dell’Italia rispetto al resto d’Europa sulla copertura Internet con Banda Ultralarga e, contemporaneamente, stimolare i servizi digitali. Il Governo ha messo a punto due diversi piani, una Strategia per la  Banda Larga e Ultralarga, e una per la Crescita Digitale, entrambi con orizzonte temporale di riferimento il 2020. Entro cinque anni, si intende raggiungere l’85% dei cittadini con Internet in Banda Ultralarga ad almeno 100 Mbps, e il 100% con copertura a 30 Mbps. Si tratta di un obiettivo superiore a quelli del secondo pilastro dell’Agenda Digitale Europea, che prevede la Banda Ultralarga a 100 Mbps per il 50% della popolazione.

=> Piano Banda Ultralarga: il progetto e i nodi da sciogliere

La strada da fare è parecchia, visto che, al momento, l’Italia è non solo ben lontana dai numeri che si prefigge di raggiungere, ma anche fra i fanalini di coda d’Europa in relazione alla copertura infrastrutturale con reti di ultima generazione (con il 20% di copertura, contro il 62% europeo). Vediamo quali sono le linee generali dei due piani.

=> La banda Ultralarga nel 2015

Piano Banda Ultralarga

E’ previsto un meccanismo di investimenti pubblici e privati: per superare il 50% di obiettivo minimo europeo, arrivando al previsto 85% di copertura con la fibra ottica di ultima generazione, è necessario che le risorse private siamo almeno pari a quelle pubbliche, pari a 6 miliardi. Azioni da intraprendere:

  • agevolazioni per abbassare le barriere di costo di implementazione, semplificando e riducendo gli oneri amministrativi;
  • coordinamento nella gestione del sottosuolo attraverso l’istituzione di un Catasto del sotto e sopra suolo che garantisca il monitoraggio degli interventi e il miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti;
  • adeguamento agli altri Paesi europei dei limiti in materia di elettromagnetismo;
  • incentivi fiscali e credito a tassi agevolati nelle aree più redditizie;
  • incentivi pubblici per investire nelle aree marginali;
  • realizzazione diretta di infrastrutture pubbliche nelle aree a fallimento di mercato.

I soldi per gli investimenti pubblici arrivano dai fondi europei FESR e FEASR, e dal Fondo di Sviluppo e Coesione, per un totale di 6 miliardi ai quali si aggiungono però le risorse del Piano Juncker. Significa che, per raggiungere gli obiettivi massimi al 2020, cioè una rete Internet a Banda Ultralarga per l’85% della popolazione, bisogna attirare almeno 6 miliardi di finanziamenti privati. In vista, c’è un provvedimento specifico con nuove regole e un piano di migrazione progressiva lal nuova fibra ottica, anche attraverso un meccanismo di voucher.

=> Banda Larga: incentivi imprese e investimenti 2015

Piano Crescita Digitale

Qui l’obiettivo è quello di accompagnare la crescita delle infrastrutture con servizi sempre più evoluti a disposizione del cittadino, sempre utilizzando leve pubbliche e private. Azioni dell’Agenda Digitale:

  • obbligo switch-off nella Pubblica Amministrazione: digital First, con il superamento della tipologia tradizionale di fruizione dei servizi al cittadino, centralizzazione della programmazione e della spesa, monitoraggio delle modalità e tempistiche;
  • nuovo approccio architetturale basato su logiche aperte, standards, interoperabilità e architetture flessibili, user-centered;
  • trasparenza e condivisione dei dati pubblici (dati.gov.it);
  • nuovi modelli di Partnership Pubblico/Privato;
  • coordinamento di tutti gli interventi di trasformazione digitale;
  • diffusione di cultura digitale e sviluppo di competenze in imprese e cittadini;
  • riduzione dei costi e miglioramento qualità dei servizi, con meccanismi di remunerazione anche per stimolare i fornitori a forme innovative di erogazione/fruizione dei servizi;
  • progressiva adozione di Modelli Cloud;
  • innalzamento dei livelli di affidabilità e sicurezza;
  • Servizio Pubblico d’Identità Digitale (SPID) per un accesso sicuro e protetto ai servizi digitali;
  • Digital Security per la PA;
  • Sistema Pubblico di Connettività con Wifi negli uffici pubblici e nelle scuole/ospedali, in sinergia con il piano nazionale banda ultralarga massimizzando la copertura a 100 mbps e garantendo almeno 30 mbps nelle aree più marginali.

=> Anagrafe Unica, PEC e domicilio digitale

Per i servizi digitali della pubblica amministrazione, il punto di riferimento del cittadino sarà la Piattaforma Italia Log In, una struttura aperta a tutti i settori della PA che rappresenta un unico punto di accesso per il cittadino. Tutto questo, specifica il governo, è stato oggetto di consultazione pubblica online dal 20 novembre 2014 al 20 dicembre 2014, durante la quale sono stati ricevuti 587 commenti da 83 diversi utenti e sono arrivati all’Agenzia per Digitale oltre 50 documenti di proposta da soggetti pubblici e privati, tenuti in considerazione per integrazioni e modiche. (Fonti: il Piano per la Banda Ultralarga e il Piano per la Crescita Digitale)