Aiuti di Stato, Bonus Sud compatibile

di Barbara Weisz

Pubblicato 1 Febbraio 2018
Aggiornato 11 Marzo 2022 09:26

Il Bonus Sud rispetta il tetto di 200mila euro previsto dagli aiuti di stato ed i requisiti di incremento occupazionale o del lavoro giovanile: chiarimenti dai Consulenti del Lavoro.

Il Bonus Sud che incentiva le assunzioni di giovani sotto i 35 anni oppure di lavoratori disoccupati è compatibile con la normativa europea sugli aiuti di stato: lo prevede esplicitamente il decreto applicativo ANPAL, specificando anche quali obblighi scattano nel momento in cii viene superato il tetto dei 200mila euro previsto dalla normativa comunitaria (aiuti de minimis). Questa precisazione, unitamente ad altri chiarimenti relativi al Bonus Sud previsto dal comma 893 della legge di Bilancio è contenuta nell’approfondimento della Fondazione Studi consulenti del lavoro che raccoglie i lavori del 17esimo Forum Lavoro Fiscale dello scorso 31 gennaio.

=> Bonus Sud, incentivi 2018

Il Bonus Sud prevede un sconto contributivo del 100% per le assunzioni nelle imprese di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna di giovani fino al compimento del 35esimo anno di età oppure di disoccupati da almeno sei mesi. La compatibilità con la normativa Ue sugli aiuti di stato è chiarita dal decreto ANPAL dello scorso 26 gennaio, che ha reso operativa la misura. Il provvedimento specifica che l’incentivo deve rispettare o il tetto massimo di 200mila euro nel triennio, oppure nel caso di superamento della soglia può essere utilizzato se l’assunzione determina un incremento occupazionale netto e, se riguarda giovani fra i 25  e i 35 anni, deve essere prevista una delle seguenti condizioni:

  • il lavoratore deve anche essere privo di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
  • non è in possesso di diploma di istruzione secondaria di secondo grado o di qualifica o diploma di istruzione professionale;
  • ha completato la formazione a tempo pieno da non più di due anni senza aver ancora ottenuto un impiego regolarmente retribuito;
  • è assunto in settori o professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media in tutti i settori economici dello stato.

Attenzione: questi ulteriori requisiti vanno rispettati solo in caso di superamento del tetto di 200mila euro nel triennio. Se invece questo limite viene rispettato, le uniche condizioni per l’assuznione agevolata nelle Regioni del Sud sono l’età oppure lo stato di disoccupazione da almeno sei mesi (per coloro che hanno più di 35 anni).

L’incentivo al 100% nelle Regioni del Sud si applica solo alle assunzioni 2018, dal 2019 anche in queste aree resta al 50%, come previsto dal comma 100 della manovra. Quindi, il bonus Sud ha durata triennale (come l’incentivo principale per le assunzioni di giovani e disoccupati), ma è al 100% fino a un tetto massimo di 8mila 60 euro nel 2018, e al 50% fino a un tetto di 3mila euro nel 2019 e nel 2020.

Ricordiamo che l’assunzione deve essere a tempo indeterminato, anche in somministrazione, oppure con contratto di apprendistato professionalizzante. E’ ammessa anche la trasformazione a tempo indeterminato di un contratto a termine. Il contratto può essere anche part-time. Sono compresi i soci delle cooperative, mentre sono esclusi il lavoro domestico, occasionale, o intermittente. Ai fini della fruizione rileva la sede di lavoro (che deve essere in una delle Regioni sopra indicate), non la residenza del lavoratore. Se, dopo aver ottenuto l’incentivo, l’azienda sposta il lavoratore ad altra sede al di fuori dal perimetro coperto dal bonus SUD, questo decade dal primo mese successivo a quello del trasferimento.