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Nextvalue: il 2011 sarà l’anno del cloud computing

di Tullio Matteo Fanti

1 Aprile 2011 14:30

La ricerca "Cloud Computing Report 2011" di Nextvalue rivela una adozione del cloud computing nel nostro paese in linea con la media europea e una forte crescita prevista per il 2011

Nextvalue annuncia i risultati della ricerca “Cloud Computing Report 2011“, ritratto a tutto tondo sul grado di adozione del cloud computing in Italia ed in Europa da parte delle aziende, e uno sguardo oggettivo ai punti di forza e agli ostacoli tipicamente correlati a tale tecnologia.

Non ha dubbi Alfredo Gatti, Managing Partner di Nextvalue: il 2011 sarà ricordato come l’anno del cloud computing, non solamente in Europa ma anche in Italia, dove l’adozione di tale tecnologia appare in linea con quella degli altri paesi europei. Ben il 61% dei CIO italiani dichiara infatti di aver già adottato o di avere intenzione di adottare nei prossimi 12 mesi progetti di cloud computing.

Quali i vantaggi offerti oggi dal cloud? Nonostante nell’immaginario comune siano messi al primo posto i vantaggi economici ottenuti grazie ad una riduzione dei costi, la ricerca evidenzia una motivazione ancora più forte: la possibilità, grazie ai servizi cloud, di creare una infrastruttura più “agile”, con un potenziamento dell’area business, che diventa così capace di rispondere più prontamente ai repentini cambiamenti del mercato.

Restano però ancora alcuni ostacoli da superare: al primo posto tra i fattori deterrenti permangono i timori legati alla sicurezza e alla privacy; si tratta comunque di un dato piuttosto naturale, dal momento che i responsabili aziendali devono usufruire di un servizio offerto da un fornitore esterno, che al momento non offre né SLA dettagliati né le necessarie clausole di sicurezza e privacy.

Seguono i timori e le reali difficoltà legate alla integrazione delle applicazioni IT interne con i servizi esterni in cloud computing, mentre per il 57% del campione manca ancora una cultura aziendale basata sul cloud, alla quale si sovrappone una difficoltà di negoziazione con i fornitori di servizi.

In definitiva, l’Italia non esce sconfitta da raffronto con gli altri paesi europei sul piano del cloud computing e non rappresenta un mercato arretrato come comunemente si è portati a pensare. Lo dimostra inoltre il crescente interessamento ai servizi cloud, con prospettive sempre più allettanti anche per i fornitori.

La ricerca “Cloud Computing Report 2011” verrà presentata nel suo insieme il 7 aprile prossimo a partire dalle ora 10.00 presso l’Unione del Commercio a Milano, SALA ORLANDO, Palazzo Castiglioni. La registrazione può essere effettuata tramite l’apposito modulo online.

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