Cresce l’adozione nelle aziende italiane del modello SaaS (Software-as-a-Service) per applicazioni critiche, strumenti differenziatori rispetto alla concorrenza e quindi strategici per il proprio business. È quanto emerge da uno studio commissionato da Avanade e condotta da Kelton Research.
Il 52% impiega il modello SaaS in ambito CRM, il 47% in ambito Business Intelligence. A seguire, le aree ERP, collaboration e sistemi finanziari.
In Italia il 65% delle imprese afferma di aver ottenuto un significativo ritorno sugli investimenti (ROI)e dichiara di considerare cruciale il CRM nel 27% dei casi, la BI per il 47% e l’ERP per il 37%.
Il Italia, però, solo il 33% ha eseguito un’analisi rigorosa dei costi/benefici prima di realizzare applicazioni basate sul SaaS.
Il 60% afferma di utilizzarle da circa un anno, e la maggior parte (62%) dei responsabili IT prevede di ampliarne ulteriormente l’utilizzo nel prossimo anno.
Tra gli aspetti negativi, circa un terzo (30%) dei rispondenti dichiara di perdere oltre un giorno di lavoro a causa di interruzioni del servizio.
A livello globale, la tendenza sembra indicare un utilizzo del SaaS tramite servizi interni o privati, piuttosto che da service provider esterni. Il 30% si affida a tre o più provider SaaS, mentre in Italia si sceglie prevalentemente (40%) di affidarsi ad un solo fornitore.