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Software pirata nelle aziende italiane: sanzioni per 8,6 milioni di euro nel 2008

di Noemi Ricci

Pubblicato 11 Febbraio 2009
Aggiornato 2 Luglio 2013 10:58

Costa cara la pirateria software alle imprese italiane, che in seguito alle verifiche effettuate nel 2008 hanno dovuto sborsare 8,6 milioni di euro per gli oltre 7mila software illegali sequestrati dalla GdF e BSA

Oltre 7mila i software illegali sequestrati nel 2008 presso imprese italiane per un totale di 8,6 milioni di euro di sanzioni. Questo il risultato delle ispezioni effettuate sul territorio nazionale dalla Guardia di Finanza in collaborazione con BSA (Business Software Alliance), che nelle scorse settimane ha realizzato anche una guida per Pmi sui rischi del software illegale, dal titolo “Guida Gestione Rischi: Come garantire che il software disponga di una licenza“.

Attualmente, la percentuale di adozione di prodotti illegali in Italia è di circa il 51%, ben superiore alla media europea del 34%.

Le imprese si giustificano dando motivazioni di tipo economico, non considerando però che tale condotta, come ricorda il presidente BSA Italia Luca Marinelli, può arrivare a costare molto di più.

Di fatto, il mercato della pirateria digitale costa davvero caro alle aziende, e non solo in Italia: sono 2.440 le azioni legali avviate dalla BSA nei confronti di società europee che utilizzavano o commercializzavano prodotti privi di regolare licenza.

Per non contare poi, oltre a risarcimenti extragiudiziali, sanzioni amministrative e spese legali stabilite dal giudice, la possibilità di incorrere anche in sanzioni penali.

La BSA ricorda perciò alle imprese che impiegano o software senza licenza che questa scelta non “paga mai”, anche in relazione alla sicurezza e tutela dei dati aziendali: utilizzare prodotti pirata espone infatti a rischi quali danneggiamento, perdita di dati, esposizione a virus e malware, senza parlare del danno all’immagine aziendale!