Fujitsu e Toshiba stanno discutendo di una fusione delle rispettive business units dedicate alla telefonia mobile. Se il matrimonio andasse in porto, nascerebbe il secondo operatore giapponese del settore. Il condizionale è d’obbligo, perchè al momento non ci sono comunicazioni ufficiali, ma l’indiscrezione relativa ai colloqui è stata diffusa dal quotidiano Nikkei ed è rilanciata da tutte le maggior agenzie internazionali.
Nel paese nipponico, il numero uno dei telefonini è Sharp. Fino a qualche anno fa, c’erano in tutto dieci aziende del settore nel paese, che adesso sono diventate sei al termine di un processo di consolidamento che ha visto, per esempio, unirsi Nec Corp, Hitachi e Casio Computer.
I produttori giapponesi non contano moltissimo sul mercato globale, hanno una quota intorno al 3% (dati Gartner), pur essendo stati, per esempio, i primi a mettere fotocamere e a integrare i browser per la navigazione internet negli apparecchi portatili. Il numero uno del mondo è Nokia, coon una quota pari al 35% del mercato, seguita da Samsung al 20,6%. I produttori giapponesi soffrono naturalmente anche la concorrenza dei produttori si smartphone, come Apple o Research in Motion.
Sull’operazione che sarebbe allo studio non ci sono molti particolari. Secondo le voci che filtrano, la joint venture vedrebbe Fujitsu detenere la maggioranza. Dalle due aziende pero’ non arrivano conferme, entrambe rifiutano di dire se sono effettivamente in corso colloqui mentre affermano che certamente nulla è stato deciso.
Gli analisti non vedrebbero male un’eventuale operazione, che si inserirebbe appunto nel processo di consolidamento in corso sul mercato giapponese. C’è addirittura qualcuno, come Mitsushige Akino, chief fund manager di Ichiyoshi Investment Management, secondo il quale «sarebbe ancora meglio se si fondessero completamente». Comunque sia, che l’operazione relativa al mobile vada in porto o meno, l’esperto ritiene che sul mercato giapponese, che non è poi così grosso, ci siano ancora troppi produttori. Quindi, il processo di consolidamento con ogni probabilità è destinato a continuare.