Tecnologia, un italiano premiato alla Casa Bianca

di Barbara Weisz

Pubblicato 20 Ottobre 2010
Aggiornato 24 Febbraio 2018 09:56

Federico Faggin, fisico vicentino, ha ricevuto la medaglia per Tecnologia e Innovazione. Inventore del microprocessore, non ha mai lavorato in Italia

Nato a Vicenza il primo dicembre del 1941, si è diplomato come perito industriale nel 1960 all’istituto tecnico industriale Rossi della sua città natale e poi ha conseguito una laurea summa cum laude in fisica, a Padova, nel 1965. Federico Faggin ha anche provato a lavorare in Italia, ma dopo un breve periodo si è trasferito negli Stati Uniti. Dove è appena stato premiato dal presidente Barack Obama con la medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione, il massimo riconoscimento a stelle e strisce in campo scientifico, istituito nel 1959 e amministrato per la Casa Bianca dalla National Science Foundation. Il premio gli è stato attribuito grazie a una delle sue numerose invenzioni, che risale al 1971: il microprocessore.

Lo ha inventato lavorando in Intel, in team con altri due ricercatori, Marcian E. Hoff Jr. e Stanley Mazor, anch’essi premiati dalla Casa Bianca. Faggin è stato in forze alla Intel dal 1970 al ’74, firmando la nascita di oltre 25 circuiti integrati. A lui, e ai suoi colleghi, si deve l’idea si concentrare in una piastrina da quattro millimetri per tre un supercircuito integrato di 2250 transistor, in un periodo in cui l’unità centrale di un computer Ibm era grande come un tavolo. Era il primo microprocessore, il famoso 4004, in grado di fare 60mila operazioni al secondo. Certo, in Intel questa ricerca è costata circa 150mila dollari, ma oggi l’azienda è un colosso mondiale dei microprocessori (che nel frattempo sono diventati molto più potenti, e di transistor ne hanno più di mezzo miliardo) che nell’ultimo trimestre di quest’anno ha fatturato 11 miliardi di dollari.

Quello appena annunciato dalla Casa Bianca è solo l’ultimo di una serie di riconoscimenti che il ricercatore ha ricevuto in tutto il mondo, fra cui quello europeo di “inventore dell’anno” nel 2006. Anche in Italia ogni tanto qualcuno si è ricordato di lui: l’Università degli Studi di Milano e l’Università Tor Vergata di Roma gli hanno dato lauree ad honorem.

E in questi giorni sono stati in molti, nella Penisola, a rallegrarsi per l’importante riconoscimento ottenuto da uno scienziato che è nato e si è formato all’interno dei confini nazionali. Ma il fatto è che Faggin di italiano ormai ha soltanto il nome. La sua carriera si è interamente sviluppata in America. E si tratta di una carriera di primissimo piano sia dal punto di vista scientifico che da quello imprenditoriale e manageriale.

Perché il fisico vicentino è anche il precursore della videoconferenza e della posta elettronica. E anche perché, dopo essere uscito da Intel nel ’74, ha fondato una serie di aziende di successo: la Zilog, dove ha messo a punto uno dei chip più utilizzati del mondo, lo Z-80 (usato nei primi videogiochi), la Cygnet Technologies (1980, acquistata da Everex nell’86), dove progettò un apparecchio che metteva in comunicazione computer e telefono per trasmettere voce e dati (vi ricorda qualcosa?), e poi ancora la Synaptics, di cui è ancora oggi presidente onorario, dove ha realizzato il primo microporcessore neurale, il Synaptics I-1000, e da qui è poi passato alla Foveon, due anni fa acquistata dalla giapponese Sigma, che produce sensori per fotocamere digitali.