Nella tarda mattinata di ieri il gruppo Air France-KLM ha dato il via a una importante sperimentazione in fatto di biocarburanti. Un Boeing 777 della compagnia aerea olandese è infatti partito dall’aeroporto di Amsterdam Schipol alla volta di Rio de Janeiro, utilizzando un carburante a basso impatto ambientale costituito da kerosene per l’80% e per derivati di oli da cucina esausti per il restante 20%.
Si tratta del primo volo a lungo raggio effettuato con questo biofuel, che secondo gli addetti ai lavori rappresenta il futuro dell’aviazione commerciale al punto da essere già in esercizio dall’autunno scorso su diversi velivoli Air France-KLM impiegati sulla rotta Amsterdam-Parigi, frutto di un’attività di ricerca nello sviluppo di carburanti alternativi al cherosene iniziata fin dal 2007 in collaborazione con la sede olandese del WWF.
Il carburante, derivato da oli da cucina esausti, è prodotto da Dynamic Fuels con il supporto di SkyNRG, il consorzio fondato nel 2009 da KLM, North Sea Group e Spring Associates con lo scopo di sviluppare la produzione di”combustibili” alternativi e miscelabili con quelli attualmente in uso.
Questo e gli altri biocarburanti che KLM sta utilizzando o sui quali sta lavorando hanno le stesse caratteristiche della “benzina” tradizionale e non richiedono modifiche ai motori degli aerei o alle infrastrutture.
In occasione di questo primo volo a lungo raggio, aziende come Ahold, Heineken, Accenture, DSM, Philips, Nike e Schiphol Group hanno ufficialmente annunciato la collaborazione con KLM per sviluppare nuovi tipi di biocarburanti, come ha confermato lo stesso Camiel Eurlings, managing director della compagnia aerea olandese: “Questa è la strada da seguire per rendere più sostenibile il settore dell’aviazione commerciale. E per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno di grandi aziende come partner, visto che intendiamo investire ancora nella ricerca di nuovi biofuel per svincolarci sempre più dall’utilizzo del petrolio come combustibile per i nostri velivoli”.
Gli obiettivi da raggiungere sono molteplici: se da un lato su punta a ridurre le emissioni di CO2 anche attraverso un fitto programma di riciclo dei prodotti usati a bordo degli aerei e di alleggerimento degli stessi attraverso l’impiego di materiali meno pesanti, dall’altro si cerca di diminuire l’incidenza della spesa per acquistare petrolio sui mercati internazionali. Con il rincaro del greggio, infatti, tale spesa è diventata sempre più rilevante nei bilanci delle compagnie aeree. Nonostante per ora tali biocarburanti siano molto costosi, KLM e il governo olandese puntano a continuare la ricerca per renderli economicamente vantaggiosi.
Lo stesso Joop Atsma, ministro delle Infrastrutture e dell’Ambiente del governo di Amsterdam e passeggero del Boeing 777 diretto a Rio, ha esortato le aziende olandesi a unirsi al team di imprese e a KLM per stimolare il perseguimento di una economia sostenibile.
Nel frattempo, la strada intrapresa è quella giusta, come testimonia il fatto che il Gruppo Air France KLM è stato nominato per 7 anni consecutivi leader nell’indice Dow Jones Sustainability.