OpenSPCoop, l’open source apre le porte della cooperazione nella PA

di Stefano Gorla

10 Giugno 2009 09:00

OpenSPCoop è un'implementazione libera della specifica SPCoop per la Cooperazione Applicativa nella pubblica amministrazione italiana. Scritto in java, OpenSPCoop è portabile su un ampia varietà di sistemi
  1. Busta eGov
  2. Porta di Dominio
  3. Porte Delegate e Applicative
  4. Registro dei Servizi

Al fine di garantire autonomia alle singole pubbliche amminstrazioni centrali (PAC) o locali (PAL), lasciando inalterato il loro patrimonio informativo, viene definito il concetto di dominio. È da intedenersi come l’insieme delle risorse (vale a dire procedure, dati e servizi) e delle politiche di una determinata organizzazione. L’SPC è da intendersi come una federazione di domini: il dominio è quindi in confine di responsabilità di un’organizzazione, in particolare per quanto riguarda le politiche che definiscono il suo sistema informativo. Domini diversi comunicano tra loro, integrati dall’architettura cooperativa dell’SPC, che consente l’integrazione degli oggetti informativi (procedure e dati) e delle politiche di domini diversi.

L’elemento tecnologico quindi che realizza la cooperazione è la porta di dominio, con la funzione di proxy per l’accesso alle risorse applicative. Si tratta in buona sostanza di un adattatore, che consente a sistemi informatici progettati e realizzati in funzione delle esigenze del dominio specifico, di cooperare fra loro. Il compito assegnato alle componenti software di adattamento (Porte di dominio) è quindi di importanza fondamentale. La porta, con la sua componente delegata alla cooperazione, rappresenta l’unico punto di contatto telematico tra i domini. E per garantire che ogni porta di dominio (e pertanto ogni amministrazione) possa interagire con le altre porte è necessaria l’adozione di formati standard di codifica per i messaggi contenenti le richieste di servizio fra le varie porte di dominio.