Anagrafe edilizia: Modena aderisce al progetto Eli-Cat

di Marina Mancini

28 Aprile 2008 10:00

Modena aderisce ad Eli-Cat è il progetto che integra le banche dati della Pubblica Amministrazione locale e centrale per via telematica

Anche il comune di Modena ha aderito al progetto Eli-Cat, un sistema che consente ai professionisti del settore edilizio di rapportarsi con l’Amministrazione comunale in modo telematico.

Tra gli enti pilota che hanno aderito il Comuni di Bologna, capofila, Fabbriche di Vallico, Genova, Pesaro, Modena, Terni, Padova, Rovigo e 48 comuni della Provincia di Bologna, ed una serie di altri enti e comunità montane, in varie zone di Italia, ed in particolare 317 enti locali in Toscana, 839 in Piemonte, 129 comuni e 4 province in Liguria, 113 in Umbria e 333 comuni e 9 province in Emilia Romagna.

Si tratta di un progetto, nell’ambito del programma Elisa, che integra le banche dati della Pubblica Amministrazione locale e centrale (catasto, fiscalità locale, concessioni edilizie, all’anagrafe
della popolazione), con lo scopo di ottimizzare la qualità dei dati a
disposizione degli uffici pubblici; bonificare dati errati o ripetuti e
aggiornarli; supportare l’azione dei Poli Catastali e delle Comunità
Montane che si sono candidate a gestire le funzioni catastali per conto dei
piccoli Comuni; garantire la circolazione delle informazioni fra soggetti
pubblici, cittadini e imprese interessati favorendo la trasparenza; ed
armonizzare i processi di gestione del Catasto, per consentire un efficace
controllo del territorio e il perseguimento degli obiettivi di perequazione
fiscale.

In particolare il Comune di Modena si propone come pilota per la condivisione di software con altri enti locali, in materia di anagrafe edilizia e modello unico digitale dell’edilizia.

«L’elemento telematico è di grande importanza, siamo all’avvio di un progetto a livello nazionale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura e vice sindaco di Modena Mario Lugli – nel campo dell’anagrafe edilizia e del modello unico digitale per l’edilizia, il cosiddetto Mude, sarà il Comune di Modena a mettere a disposizione di altri enti locali il proprio know how, nella logica della condivisione e del riuso».