Eurostat, 1 europeo su 3 vittima di virus informatici

di Lorenzo Gennari

8 Febbraio 2011 15:30

Nell'Unione europea il 31% dei navigatori è stato vittima di virus informatici, indipendentemente dalla presenza di software antivirus. In Italia boom di abusi di informazioni personali inviate su Internet.

In occasione del Safer Internet Day, la giornata europea dedicata alla sicurezza in rete, l?Ufficio statistico dell?Ue (Eurostat) ha diffuso alcuni dati che riguardano i navigatori europei. In particolare, sono state analizzate e tradotte in numeri le conseguenze dell’impreparazione degli utenti di fronte ai possibili rischi di un utilizzo poco attento degli strumenti di Internet.

Nel 2010 il 31% degli internauti di 27 Paesi dell?Ue ha subito l’infezione di un virus informatico nonostante l?84% dei naviganti avesse dotato il proprio computer di un software antivirus. I tassi più alti si sono registrati in Bulgaria (58%), Malta (50%), Slovacchia (47), Ungheria (46) e Italia (45%). I più bassi in Austria (14%), Irlanda (15%), Finlandia (20%) e Germania (22%).

Negli ultimi 12 mesi, il 4% degli intervistati ha dichiarato di aver subito un abuso di informazioni personali inviate su Internet. Le quote più elevate si sono avute in Bulgaria e Spagna (entrambe 7%), Italia e Paesi Bassi (entrambe 6%).

Riguardo invece la protezione della navigazione dei minori, risulta che solo il 14% degli utenti che vive in una famiglia con bambini utilizza un filtro per la navigazione. Questo ha portato il 5% del campione a registrare situazioni in cui i bambini hanno visualizzato in rete materiale inadatto alla loro età o sono entrati in contatto con persone potenzialmente pericolose.

L’Italia ha un non invidiabile primato in relazione a quest’ultimo frangente (11% dei casi). I dati, allarmanti, sono confermati da un’indagine pubblicata dal Moige e condotta da Trend Micro, secondo cui i ragazzi italiani usano internet molto liberamente (naviga l?82% tra i 15 e 16 anni), ma se, da una parte i genitori si preoccupano per la possibilità che in rete avvengano incontri pericolosi, dall’altra si limitano ad affrontare il discorso in maniera generica.

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