E-commerce estero: le aziende investono, ma c’è troppa burocrazia

di Teresa Barone

24 Gennaio 2012 16:30

Le imprese europee investono nell'e-commerce per aumentare le entrate, ma la burocrazia frena il business: il sondaggio Accenture.

L’e-commerce rappresenta una risorsa per le aziende europee, sempre più fiduciose nelle potenzialità del commercio elettronico al fine di incrementare il business. Un’indagine condotta da Accenture svela le aspettative delle imprese ma, allo stesso tempo, informa sui timori e sulle difficoltà che concernono prevalentemente le normative locali.

Se da un lato il concetto stesso di e-commerce si basa sulla semplificazione e flessibilità degli acquisti, dall’altro lato per sfruttare al meglio le opportunità di guadagno dei servizi online è necessario conoscere in modo dettagliato la burocrazia che regola il commercio elettronico nello stato di riferimento.

I dati resi noti da Accenture sono esaustivi in proposito: un quarto delle aziende europee considera l’e-commerce oltreconfine una risorsa fondamentale per incrementare le entrate e potenziare le vendite. Un buon 68% degli interpellati ha ammesso che questo potente strumento rappresenta un rimedio anti-crisi, ma allo stesso tempo presenta non pochi ostacoli dal punto di vista legislativo.

A ostacolare maggiormente le aziende è la normativa relativa ai resi, che varia da Stato a Stato: se le regole che riguardano la restituzione della merce tormentano il 47% delle imprese, il 42% sottolinea la difficoltà nel gestire le transazioni commerciali con acquirenti stranieri, come anche la complessità delle normative sull’Iva e la disparità nelle regole che riguardano le spedizioni.

Da parte delle imprese c’è quindi una certa perplessità che tocca da vicino la sfera gestionale, accompagnata tuttavia da una fiducia nei confronti del mercato online che si allinea con le nuove linee guida stabilite dalla UE: raddoppiare il commercio elettronico entro il 2015 è infatti l’obiettivo espresso dalla Commissione Europea, che investe nel mercato online sia come strategia di crescita aziendale, sia come risorsa per l’occupazione in alcune delle Nazioni aderenti, come Francia, Germania, Regno Unito e Svezia.

Come agevolare le aziende europee e sostenere il commercio online? Janet Hoffman, responsabile Accenture, offre un interessante spunto di riflessione focalizzando l’attenzione sulle strategie possibili: “L’e-commerce in Europa offre una grande opportunità di crescita ai retailer, tuttavia per coglierla è necessario concentrarsi sulla creazione di modelli operativi innovativi e a basso costo che combinino l’agilità e la flessibilità delle procedure di acquisto online, con la forza del marchio e la convenienza di punti vendita fisici. Cominciamo a vedere i retailer spostarsi da una posizione difensiva, volta a proteggere la propria quota di mercato e sfruttare le possibilità offerte dal mercato domestico, a una posizione più aggressiva finalizzata a cogliere le nuove opportunità commerciali che emergono in Europa.”