Bonus al ribasso per i manager italiani

di Assunta Corbo

19 Aprile 2012 12:00

Tempo di revisione dei bonus per le grandi aziende italiane. Obiettivo: scongiurare speculazioni sulle azioni date come premio ai top manager.

Si continua a parlare di nuove misure per le retribuzioni dei top manager anche se gli effetti  di queste saranno più visibili nel 2012.  una questione di forma che di sostanza. Messaggi di sobrietà: questo quanto vogliono diffondere le corporate italiane.

Molti sono i casi di “dimagrimento” dei top manager, tra i più significativi è il caso di Generali che ha tagliato di quasi il 50% i premi 2011 per i suoi manager. Il taglio più drastico è quello del presidente, Giovanni Perissinotto, il cui bonus scende a 480mila euro dagli 1,57 milioni del 2010. I bonus del CEO Sergio Balbinot sono diminuiti in minor misura, passando rispettivamente da 1,57 milioni a 975mila euro. Gli emolumenti fissi per Perissinotto ammontano a 1,87 milioni che portano la retribuzione complessiva a 2,35 milioni. Per Balbinot la parte fissa, pari a 1,74 milioni, porta l’assegno finale dell’ad a 2,71 milioni.

Non è andata meglio al CEO di Unicredit Federico Ghizzoni che nel 2010 aveva preso, per soli 3 mesi, una gratifica di 216mila euro. Nel 2011 il bonus sui 12 mesi è andato a 313mila euro, per un emolumento complessivo a 2,19 milioni. E un corrispettivo in equity al fair value di 1,9 milioni di euro.

Pirelli ha rivisto il suo programma di premi, ritirando il piano in essere per il triennio 2011/2013 e proponendone uno nuovo per il triennio 2012/2014 in linea con il piano industriale. Marco Tronchetti Provera ha incassato nel 2011 8,1 milioni di euro, di cui 4,5 di incentivo maturato. Nel 2012, inoltre, il manager riceverà 14,1 milioni come premio maturato nel 20092011 e sempre per questo esercizio è previsto un taglio del 20% della parte fissa.

Paolo Scaroni ha percepito 4,9 milioni di euro complessivi, di cui 3,43 di bonus. Il CEO del “Cane a sei zampe” ha ricevuto anche compensi in equity per un fair value di 175 mila euro. Eni dal 2009 non ha più deliberato piani di stock option.
Fulvio Conti, ad di Enel, ha ricevuto 4,3 milioni di euro complessivi di cui 2,9 come bonus, 269mila euro è il fair value dei compensi in equity.

Infine Sergio Marchionne, CEO di Fiat e presidente di Fiat Industrial: dal Lingotto il manager  ha incassato un emolumento fisso di 2,2 milioni di euro, 1,3 milioni da Fiat Industrial a cui si somma un incentivo monetario di 1,25 milioni di euro. Inoltre il manager italo-canadese ha un compenso in equity al fair value di 12 milioni di euro derivante dal piano di stock grant.