Dipendenti, innovazioni tecnologiche e sicurezza

di Teresa Barone

31 Maggio 2013 09:00

I dipendenti liberi di sperimentare le novità tecnologiche in azienda sono più efficienti: e la sicurezza?

Consentire ai dipendenti di utilizzare liberamente le nuove tecnologie per potenziare la produttività e migliorare il business: una teoria scaturita da un’indagine promossa da Blue Coat System a livello globale che, tuttavia, non è di semplice attuazione.

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Secondo il sondaggio, che ha coinvolto 1900 aziende e responsabili IT in ambito mondiale, gli utili e il fatturato subiscono un incremento pari anche al 35% se i dipendenti hanno libero accesso alle tecnologie più innovative e sofisticate.

Secondo l’84% dei dirigenti interpellati, inoltre, una maggiore apertura dell’azienda verso le innovazioni tecnologiche utilizzate individualmente dai dipendenti rende questi ultimi più efficienti, e di conseguenza più soddisfatti e produttivi, mentre ammonta al 68% la percentuale di aziende che ha realmente incrementato la redditività sfruttando le novità tech.

Un concetto condiviso anche dai CIO, i quali focalizzano l’attenzione sugli ostacoli in materia di sicurezza e sulla necessità di potenziare infrastrutture, applicazioni e programmi di base.

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È proprio il bisogno di garantire sicurezza che rende problematica la concessione ai dipendenti di maggiore liberà nella scelta dei dispositivi tecnologici, come spiega Greg Clark, CEO di Blue Coa System.

«La sicurezza è tradizionalmente immersa nella paura, dell’ignoto, delle nuove tecnologie, della  perdita di controllo, e questa paura ha portato a una rigidità che limita la crescita del business. Per potenziare il business è indispensabile modificare i sistemi di sicurezza, rendendo possibile l’ottimizzazione individuale delle nuove tecnologie da parte dei dipendenti, che in questo modo possono svolgere meglio il loro lavoro.»