Oggetto del 9° Censimento Generale dell’Industria e dei Servizi realizzato da Istat sono le relazioni tra le imprese italiane.
Ciò che si nota, in generale, è che le imprese italiane tendono ad avere, da Nord a Sud, rapporti frequenti ma informali, il cui scopo finale è quello di fare economia, puntando sull’innovazione tecnologica. Nel dettaglio si vede che il 63,3% intrattiene relazioni stabili con altre aziende, in particolare il 90% delle grandi aziende attiva accordi produttivi. In realtà però gli accordi non formali sono più diffusi, infatti prevalgono quelli di commessa (74,1%) e fornitura (56,6%), mentre appaiono meno frequenti i consorzi (7%), i contratti di rete (4%) e il franchising (3,3%).
Le aziende che tendono a stabilire rapporti con le altre sono orientate all’aumento della gamma di prodotti (44%) e servizi offerti (36%) e in generale guardano ai nuovi mercati con molta più attenzione rispetto alle aziende che non utilizzano rapporti interaziendali.
Inoltre si riscontrano dati positivi riguardo alla produttività e alla competitività, soprattutto fuori dal territorio nazionale, nel caso in cui si sappiano gestire i rapporti con le altre aziende in maniera positiva. Per quanto riguarda il quadro italiano si nota che al Nord si stabiliscono maggiormente i rapporti rispetto al Sud, infatti è stato fornito un indicatore di connettività, (ICO) che misura l’intensità delle relazioni di ciascuna impresa e da cui risulta tale dato. Infatti anche se nel Meridione esistono relazioni tra aziende essi non sono che sporadici e quindi di bassa intensità.