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Social network e licenziamento

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 13 Novembre 2017
Aggiornato 20 Aprile 2018 09:04

Licenziamento per colpa del licenziamento, ecco la sentenza.

Protagonisti delle giornate di molti italiani, i social network sono utilizzati da tutti, sempre ed ovunque, anche al lavoro, ma attenzione ai rischi connessi. I social possono infatti portare al licenziamento per i più svariati motivi: dalle violazioni di privacy alla condotta scorretta sul posto di lavoro (e sopratutto durante l’orario di lavoro).

Secondo numerose sentenze, è oggi lecito licenziare un dipendente che pubblica determinate foto, post e video che in quale modo creano problemi all’azienda, non soltanto danneggiandone la privacy.

In altri casi basta l’abuso dei social mentre si lavora: un problema diffuso in tutti i lavori e in tutte le aziende: dipendenti e annoiati che perdono tempo tra post e foto. Un dipendente può dunque essere licenziato, per giusta causa, per aver utilizzato i social durante le ore di lavoro, danneggiando l’andamento del progetto e dell’azienda.

Anche se esistono leggi per la privacy del dipendente e sul controllo del pc, bisogna sempre stare attenti a quel che si fa. Le pause sono nate per dare al lavoratore il giusto tempo per recuperare energie e per dedicarsi ad altro, non devono quindi essere utilizzate in nessun caso a scapito dell’orario di lavoro, soprattutto per la propria carriera e per evitare brutte conseguenze.