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Con l’approvazione da parte della Corte dei Conti arriva il sì definitivo al nuovo CCNL Sanità, relativo agli anni 2019-2021. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha confermato che a giorni ci sarà la firma definitiva da parte dell’ARAN.
Il contratto coinvolge circa 600mila lavoratori tra medici, infermieri, ricercatori e personale amministrativo. L’accordo raggiunto si basa su nuovi riconoscimenti calcolati su tutto il personale del comparto, pari a circa 175 euro medi al mese corrispondenti a una rivalutazione del 7,22%.
In ambito conciliazione famiglia lavoro è previsto che chi lavora su turni possa prendere i permessi della legge 104 anche ad ore e che i genitori possano chiedere di lavorare in fasce orarie diverse per gestire la cura dei figli.
Oltre all’aumento retributivo e all’introduzione di tutele aggiuntive ai lavoratori, il nuovo Contratto per il settore Sanità contiene una serie di nuove disposizioni in materia di classificazione del personale, lavoro da remoto, relazioni sindacali e indennità specifiche:
- classificazione del personale in 5 aree di inquadramento (personale di supporto, operatori, assistenti, professionisti della salute e funzionari, personale di elevata qualificazione);
- nuovo sistema degli incarichi anche nell’ambito di ciascun ruolo (di posizione, funzione organizzativa e professionale);
- nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali, con differenziali di professionalità intesi come incrementi stabili del trattamento;
- disciplina del lavoro a distanza nelle due tipologie di lavoro agile, con e senza vincolo di luogo e di orario e lavoro da remoto;
- introduzione di nuove indennità di specificità infermieristica, di tutela del malato e per il personale operante nei servizi di Pronto Soccorso.