Obbligazioni bancarie: nuove regole dall’Authority

di Luca Gianella

3 Settembre 2009 07:00

Nei prossimi mesi la Consob monitorerà attentamente la situazione dei bond bancari troppo spesso poco convenienti in fase di acquisto e fase di vendita. L'Authority interverrà con strumenti sanzionatori e di vigilanza

Sono tra le forme di investimento più amate dagli italiani e più spinte dalle Banche, eppure, nella metà dei casi, offrono dei rendimenti inferiori ai “poveri” titoli di Stato. Stiamo parlando dei bond bancari.

Il nuovo scenario che si va delineando vede una sempre maggiore attenzione da parte degli investitori alle obbligazioni bancarie che, ormai, rappresentano più di un terzo del risparmio delle famiglie. Un dato che fa riflettere e che, certamente, risulta essere la sintesi perfetta della volontà degli Istituti di credito di convertire il più possibile la massa amministrata in propri prodotti.

Ovviamente, a tale risultato ha portato anche un diverso atteggiamento della clientela, non più intimorita da quanto accaduto negli ultimi mesi e più propensa a dare fiducia alle banche. In effetti, per quanto rischiose, le obbligazioni bancarie sono legate all’andamento dell’Istituto di riferimento, e quindi una eventuale debacle del prodotto è da considerarsi come ipotesi remota, al pari del fallimento della banca stessa.

Eppure, ad oggi, sono certamente un prodotto più rischioso di Bot e Btp, ma soprattutto mancano di un’adeguata trasparenza nei prezzi. Proprio per questo motivo, come annunciato dal presidente Lamberto Cardia, nei prossimi mesi aumenterà il livello di controllo da parte della Consob al fine di garantire, anche per questi prodotti, la medesima trasparenza già introdotta con i prodotti finanziario-assicurativi e con quelli del risparmio gestito. Ma come mai si è giunti a questa conclusione?

La volontà è quella di garantire una maggiore consapevolezza del cliente al momento della sottoscrizione dei bond bancari. Questi ultimi sono stati emessi dagli Istituti di Credito, nel corso del 2008, per un totale di 112 miliardi di euro. Ad una attenta analisi il mondo delle obbligazioni bancarie non è tutto rose e fiori, i rendimenti sono molto spesso troppo bassi rispetto ai rischi dell’investimento, si pensi che nel corso del 2008 il 50% delle obbligazioni ha reso meno dei più sicuri Btp. Solo i bond a tasso fisso e call option hanno reso più dei Titoli di Stato.

Ancora, ci sono delle condizioni poco trasparenti non solo al momento dell’acquisto, ma anche della vendita. Come afferma Cardia «tali titoli non sono generalmente trattati su sedi di negoziazione regolamentate e quindi non godono di adeguate condizioni di liquidità e trasparenza dei prezzi».

Ne conseguono condizioni di negoziazione molto svantaggiose. Nei prossimi mesi la Consob provvederà a garantire il principio della migliore esecuzione degli ordini dei clienti e a far sì che vengano inseriti nei fogli informativi dei prodotti indicatori che guidino il cliente e lo rendano consapevole degli scenari di rendimento, del grado di rischio e dei costi.