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Guida contratti aziendali: obblighi del datore di lavoro

di Nicola Santangelo

Pubblicato 3 Giugno 2016
Aggiornato 30 Gennaio 2023 14:16

Guida ai contratti aziendali: gli adempimenti fiscali, salute e sicurezza sul lavoro.

Adempimenti fiscali

Il datore di lavoro svolge il ruolo di sostituto d’imposta per i propri lavoratori, facendo da tramite in tutte le operazioni che intercorrono tra dipendente e Fisco. Pertanto è obbligato ad eseguire diverse operazioni tra cui quelle relative a: corresponsione stipendi, trattenute imposte su reddito e previdenza, versamento all’Erario. Il datore di lavoro dovrà tenere nota delle trattenute operate a ciascun dipendente e certificarle annualmente attraverso la consegna della CU. Una procedura molto simile dovrà essere operata anche ai lavoratori autonomi. Per loro, infatti, il datore di lavoro applicherà una trattenuta del 20% sul compenso spettante a titolo di ritenuta d’acconto per versarla all’Erario nei termini stabiliti.

Altra operazione che ricorre periodicamente è il conguaglio derivante dalla dichiarazione dei redditi. Il dipendente, infatti, può trovarsi in una posizione di debito o di credito nei confronti del Fisco. Il sostituto d’imposta dovrà trattenere anche eventuali acconti d’imposta IRPEF eventualmente dovuti dai propri collaboratori. Fra gli accantonamenti che il datore di lavoro dovrà effettuare per conto del lavoratore vi è il Trattamento di Fine Rapporto (leggi di più). Il TFR è ottenuto sommando annualmente una quota non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno in corso diviso un coefficiente fisso pari a 13,5.

Salute e sicurezza sul lavoro

La salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sono tematiche che riguardano fortemente le imprese, chiamate a limitare gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali, attraverso l’emanazione di specifici obblighi, godendo della concessione di incentivi ad hoc.

Una norma innovativa è il decreto legislativo 626 del 1994 con il quale è stato avvalorato il concetto di prevenzione atto a consentire un miglioramento complessivo della tutela e della salute del lavoratore. Il decreto è applicabile all’interno di tutti i luoghi di lavoro, ossia in quegli spazi preposti al contenimento di posti di lavoro all’interno dell’azienda o di una unità produttiva nonché in ogni altro luogo nell’area della medesima azienda accessibile per il lavoro.

L’applicazione del d.lgs 626 ha conseguentemente portato a vantaggi tangibili e alla riduzione dei costi sociali (INAIL). Tale sistema ha inoltre permesso alle aziende di migliorare le proprie prestazioni in termini di motivazione e correggere la gestione del personale, la salvaguardia delle responsabilità delle figure chiave e la prevenzione di eventi interni indesiderati.

Il lavoratore dovrà avere a disposizione i DPI, dispositivi di protezione individuale, ossia qualsiasi attrezzatura destinata a proteggere il lavoratore contro i rischi lavorativi che possono arrecare danno al lavoratore stesso.

Il rischio è facilmente calcolabile attraverso l’uso della seguente formula: R = P x D / I x F, dove P rappresenta la probabilità di accadimento dell’evento dannoso; D rappresenta il danno causato al verificarsi del fattore di rischio; I rappresenta il livello di informazione che il lavoratore ha del rischio stesso; F rappresenta il livello di formazione che il lavoratore ha ricevuto sul rischio. Da ciò è possibile notare come, aumentando il livello di formazione e di informazione, si riduce il rischio. I DPI sono definiti nel decreto legislativo 475 del 1992.

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Nei luoghi di lavoro devono essere presenti segnaletiche di sicurezza, strumenti necessari a dare visibilità e identificazione dei luoghi stabiliti dal decreto legislativo 493 del 1996. La segnaletica può essere rappresentata da una serie di simboli, colori, segnali e cartelli e si distingue in segnali di divieto (vietato usare fiamme libere, vietato il transito, vietato l’accesso alle persone non autorizzate), segnali di avvertimento (pericolo di caduta, pavimento scivoloso, organi in moto) e segnali di prescrizione (proteggere gli occhi, usare il casco protettivo, usare i guanti protettivi). Altra tipologia di segnali riguardano quelli di salvataggio o di soccorso.

Il decreto ministeriale 10 marzo 1998 ha innovato i criteri di sicurezza antincendio e la gestione delle emergenze regolando l’istituzione di squadre di lavoratori che dovranno saper gestire le situazioni di crisi. E’ previsto, infatti, che il datore di lavoro debba organizzare il soccorso antincendio e l’organizzazione per il primo soccorso sanitario nei luoghi di lavoro.

=> Leggi i diritti dei lavoratori

Si arriva, quindi, al decreto legislativo 81 del 2008 e al successivo 106 del 2009 per avere disposizioni integrative e correttive delle norme vigenti in materia di tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ stato istituito un sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro. In questo modo sarà possibile orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia dell’attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e indirizzare le attività di vigilanza attraverso l’utilizzo integrato delle informazioni disponibili negli attuali sistemi informativi.