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Le PMI trascurano il potenziale Internet

di Alessandra Gualtieri

6 Novembre 2007 15:00

Secondo uno studio promosso da Lince Spa, l'utilizzo del Web come strumento per lo sviluppo del business è ancora sottovalutato dalle PMI italiane

Ancora limitata la presenza in Rete per le piccole e medie imprese italiane, che utilizzano gli strumenti di web marketing e vendita online in misura ancora troppo ridotta.
Sono questi i dati salienti della ricerca effettuata da Lince Spa, che rivelano uno scenario in chiaro-scuro per le nostre PMI.

Solo un modo per farsi conoscere dal pubblico ed aumentare la propria visibilità. Possibile sia davvero solo questo l’utilizzo di Internet oggi scelto dalle aziende italiane? Eppure, i dati emersi dall’indagine a campione sulla struttura dei siti aziendali e sull’applicazione delle leve di marketing (prodotto, comunicazione istituzionale, prezzo, distribuzione) parlano chiaro.

L’84,1% dei siti ha una sezione dedicata alla storia o presentazione dell’azienda, ma è di molto inferiore la descrizione effettiva delle iniziative promosse (24,1%), così come le informazioni su andamento economico della società (58,5%), dati di bilancio (5,9%), numero di dipendenti (11,9%), numero di clienti (6,7%) e fatturato (6,7%).

Migliore il rapporto con la comunicazione via Internet. Queste i numeri: siti dotati di barra di navigazione (52,6%), di menù (81,5%) e di link ben riconoscibili (75,2%).
Stessa cosa per quanto riguarda la segmentazione del mercato online, che risulta effettuata in base alla tipologia di prodotto fornito (52,7%), ai gruppi di consumatori (35,4%) e ai singoli individui (40%).

La vera nota dolente è l’utilizzo degli strumenti di marketing nella strategia aziendale: soltanto il 12,6% del campione ricorre a campagne promozionali online. Identico discorso per il settore vendite (8,9%) ad eccezione di alcune categorie: alberghi e ristoranti con il 33,3% trasporti con il 25%, in vetta alle percentuali anche per le informazioni sui singoli punti vendita (rispettivamente 33,3% e 87,5%) e per l’offerta di servizi on line (66,7% e 37,5%).

Ciò che davvero manca è la valorizzazione dell’interattività e degli strumenti più innovativi tipici della comunicazione digitale: pochi i siti web che contemplano sezioni dedicate al rapporto cliente/azienda come forum (2,2%) o risoluzione di problemi e dubbi sull’uso di servizi e prodotti offerti (3,7%).

Infine, dai dati è emerso che solo il 29% dei siti web aziendali è in regola con la normativa vigente in materia di privacy, con eccezione del settore trasporti (50%) e materiali edili (62,5%).

In ultima analisi, la ricerca evidenzia il ruolo marginale dei nuovi strumenti internet tanto nella strategia aziendale che nel canale distributivo e di informazione: marketing, vendita, rapporto con i clienti, ecc.
Il vero scoglio, sembrerebbe la ‘resistenza al cambiamento‘, per quanto anancronistico ai tempi dell’era digitale.