Twitter in azienda: strumento valido o perdita di tempo?

di Stefano Besana

Pubblicato 30 Settembre 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

Twitter – il noto servizio di micro-blogging – amato negli USA e in crescita in Italia, tanto da spodestare MySpace e diventare il secondo social network più seguito dopo Facebook – è il noto servizio web che permette di condividere messaggi di testo non superiori ai 140 caratteri in tempo reale. Messa così potrebbe sembrare un’applicazione poco inutile in ambito business, e invece il suo successo è in costante incremento, anche tra le aziende europee.
In Twitter è possibile seguire “contatti strategici”, ed essere seguiti a nostra volta da coloro che ci reputano “interessanti”. E’ spesso contrapposto a Facebook come modello di Social Network: più semplice, immediato e molto meno dispersivo.

La vera domanda è se questa web-application possa davvero essere usata in maniera utile ed estensiva dalle aziende, senza perdere tempo prezioso e generando – laddove possibile – anche dei profitti derivati dai cinguettii del noto uccellino blu.
Ebbene, sono numerose le ragioni per cui un’azienda potrebbe utilizzare Twitter in modo utile per il proprio business. Cerchiamo di vederne alcune.

  • Per aggiornare clienti e appassionati: avete in mente di lanciare una nuova offerta? Un nuovo prodotto? Avete una nuova sezione sul sito? Quale miglior modo per informare la gente?
  • Per farvi pubblicità : un canale del tutto gratuito attraverso cui far conoscere la vostra realtà .
  • Per fare networking: conoscere potenziali clienti, nuovi dipendenti, scovare talenti o mercati che non sapevate nemmeno che esistessero.
  • Per creare iniziative e lanciare contest che migliorino la vostra visibilità .
  • Per restare informati sul mercato e su quel che viene detto o fatto.
  • Per sapere che cosa ne pensa la gente di voi: provate a fare una ricerca con un nome di un famoso brand su Twitter e scoprirete che molte persone parlano spontaneamente, bene o male, di una marca senza che nessuno lo chieda loro e senza che nessuno li obblighi. Si tratta di un bacino enorme dal quale prendere spunto e da non sottovalutare assolutamente.

Va da sé che una campagna promozionale su Twitter non si improvvisa ma richiede tempo, lavoro, fatica e anche un pizzico di creatività  al fine di creare il giusto mix che possa portare gli utenti che vi seguono (i cosiddetti followers) a non annoiarsi, ma anzi a partecipare in modo attivo alle conversazioni che lanciate.

Provate quindi a valutare la possibilità  di attuare una strategia simile anche per la vostra realtà , iniziando magari a piccoli passi, aprendo un account personale e cercando di prendere confidenza con la piattaforma, dedicandogli progressivamente sempre più tempo e ponendovi obiettivi circa quel che si vuole e si spera di ottenere.