Self-marketing: impara a farti conoscere

di Fabrizio Scatena

Pubblicato 18 Febbraio 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

In un mercato in rapida evoluzione come quello attuale, il self-marketing inteso come capacità  di farsi conoscere, è oggi un elemento professionale molto rilevante per essere reclutati da aziende ed organizzazioni.

In una recente testo di Sebastiano Zanolli, “Io, società  a responsabilità  illimitata”, il manager definisce il personal branding come “l'insieme di valori, competenze, visioni, passioni, caratteristiche e ricordi in genere che immediatamente chi ci sta attorno collega alla nostra comparsa fisica o anche solo virtuale”.

Definire la propria immagine come se si stesse pensando alla costruzione di un brand, è infatti una leva per attuare un efficace self-marketing in grado di produrre reazioni positive in chi ci osserva.

Questa strategia ben si adatta alla diffusione della cultura del Web 2.0 ed in particolare dei Social Network. Infatti, in questi ecosistemi mediali, che sono reti di relazioni fra persone, il protagonista è l'individuo con le sue idee, riflessioni, foto, capacità  e competenze professionali.

Diverse aziende guardano ai social Nìnetwork come a dei luoghi in cui scoprire talenti e persone con un profilo professionale idoneo alle posizioni ricercate. Spesso la capacità  di sapersi presentare, self-marketing appunto, può essere un primo stimolo per contattare un potenziale lavoratore.

Ripenso ad un grande imprenditore italiano come Adriano Olivetti, che selezionava i suoi dipendenti valutando anche aspetti che travalicavano dimensioni tecniche e professionali, come il portamento, ad esempio.

Emerge in tutta la sua importanza il valore della presentazione che ciascuno sa dare di se stesso, con il medesimo criterio e la grande attenzione con cui un bravo marketing manager gestirebbe il proprio prodotto o servizio.

Il marketing, come disciplina, dimostra ancora una volta la sua grande flessibilità  applicativa in settori di mercato diversi, come il mercato del lavoro.

Ecco perché ai loghi dell'industria si affianca un nuovo protagonista, l’individuo concepito come brand, che interagisce e crea relazioni attraverso le quali cresce e si fa conoscere, manifestando anche i lati umani ed estetici della sua persona, che non lo fanno scadere ad un banale prodotto di mercato.