Tratto dallo speciale:

Energia: razionamento consumi dal 1° dicembre

di Barbara Weisz

Pubblicato 30 Settembre 2022
Aggiornato 6 Novembre 2022 07:53

Obbligo di risparmio energetico del 10% (5% in ore di punta) ma prezzi calmierati per le PMI: l'accordo tra Paesi UE.

Il Consiglio Europeo dell’Energia ha previsto un razionamento dei consumi, con un taglio minimo del 10%, metà dei quali in ore di punta.

Si tratta di un piano straordinario, che ha natura temporanea: le misure previste si applicheranno dal 1° dicembre, con scadenze diverse a secondo delle singole tipologie. Vediamo tutto.

Razionamento consumi dal 1° dicembre

Il piano prevede una riduzione dei consumi obbligatoria per tutti gli Stati Membri pari al 10% sull’elettricità, con il 5% necessariamente risparmiato nelle ore di punta. Questa misura si applica dal 1° dicembre 2022 al 31 marzo 2023.

Sono gli Stati Membri a dover regolamentare i piani di risparmio, individuando le ore di punta e decidendo in che modo raggiungere i risparmi necessari.

Tetto ai costi per le PMI dal 1° dicembre

Previsto un calmiere sui costi dell’energia per le piccole e medie aziende. Il Regolamento approvato consente di fissare, in via temporanea, prezzi inferiori al costo dell’elettricità. Questa misura si può applicare dal 1° dicembre fino alla fine del 2023.

Cap sui produttori e prelievo sui petrolieri

Di seguito gli altri punti centrali del piano per finanziare misure contro il caro prezzi su famiglie e imprese.

In particolare, è stato fissato a 180 euro/MWh il limite ai ricavi di mercato per produttori e intermediari che utilizzano le cosiddette tecnologie inframarginali per produrre elettricità, come le energie rinnovabili, il nucleare e la lignite, che stanno avendo guadagni ingenti dovuto al ruolo del carbone e del gas come fonti marginali di determinazione dei prezzi che attualmente gonfiano il prezzo finale dell’elettricità. Il livello del cap, sottolinea il Consiglio Europeo, è stato fissato preservando la redditività degli operatori ed evitando di ostacolare gli investimenti nelle energie rinnovabili.

Per quanto riguarda i produttori di petrolio, gas naturale, carbone e le raffinerie, prelievo straordinario calcolato sugli utili imponibili dell’anno fiscale 2022 e 2023 che superano di almeno il 20% l’utile del 2018.