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Riforma fiscale in Manovra: meno tasse per autonomi e PMI

di Barbara Weisz

22 Novembre 2021 15:15

Audizioni delle associazioni d'impresa sulla Legge di Bilancio 2022, con proposte per il taglio delle tasse da 8 miliardi: misure a beneficio di tutti.

Riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, meno tasse sui redditi medio bassi, agevolazioni per autonomi e imprese individuali, interventi sulla flat tax: sono tra le proposte di riforma fiscale su cui si soffermano le rappresentanze imprenditoriali e le associazioni delle PMI in audizione sulla Manovra 2022 nell’ambito dell’iter parlamentare di approvazione della Legge di Bilancio, attualmente al Senato in prima lettura.

In Manovra ci sono 8 miliardi per la riduzione delle tasse, ma le misure specifiche devono essere decise nel passaggio parlamentare.

Taglio IRPEF e Flat Tax

Confesercenti ritiene fondamentale destinare una parte delle risorse a misure che portino beneficio reale in favore delle ditte individuali, dei lavoratori autonomi e delle micro e piccole imprese. La proposta è di utilizzare 1,5 – 2 miliardi per taglio IRPEF con ridimensionamento delle aliquote mediane, innalzamento soglia flat tax a 80mila euro (attualmente il regime forfettario si può utilizzare fino a 60mila euro), deduzione forfetaria per soggetti fino a 2 milioni di euro di ricavi/fatturato, ridefinizione degli oneri deducibili ai fini IRPEF. Vengono poi ritenuti prioritari altri interventi specifici:

  • agevolazione sui costi dell’energia maggiorata al 30% per le imprese che dichiarano ricavi o compensi ai fini delle imposte non superiori a 5 milioni 164mila 569 euro;
  • svalutazione forfettaria delle rimanenze per il settore moda;
  • misure e regole per l’e-commerce delle PMI;
  • proroga 2022 dell’esenzione delle tariffe per l’occupazione del suolo pubblico (COSAP, TOSAP e canone patrimoniale unico).

Confesercenti esprime accordo sulle ipotesi di estensione della fattura elettronica anche ai forfettari, misura che ritiene sia da accompagnare con l’eliminazione delle restrizioni sull’utilizzo del contante, un abbattimento dei costi della moneta elettronica, semplificazioni.

Tagli per tutti

Confartigianato ricorda che al momento il tax spread con l’Eurozona vale circa 17,8 miliardi di euro e propone di non concentrare il taglio delle tasse sul lavoro dipendente ma «su tutte le forme di reddito in cui la componente lavoro è elemento essenziale», con un taglio anche per ditte individuali e società di persone, per evitare «arbitraggi fiscali nella scelta della forma giuridica dell’impresa», che in questo modo non inciderebbe sulle modalità di tassazione degli utili. Infine, abrogazione dell’IRAP, da sostituire, limitatamente ai soggetti IRES, con un’addizionale al citato ultimo tributo. La soppressione dell’IRAP darebbe anche un forte impulso alla semplificazione eliminando l’obbligo di presentazione della dichiarazione per circa 3,7 milioni di contribuenti.

Meno burocrazia

Confapi ribadisce l’urgenza della riduzione del cuneo fiscale e della riduzione delle aliquote effettive dei redditi dei lavoratori, e chiede una riforma improntata anche a sburocratizzare e migliorare l’equità e l’efficienza dell’intero sistema tributario.

Da IRAP a IRES

CNA, Confederazione Nazionale Artigianato, ritiene che gli 8 miliardi destinati al taglio delle tasse, a parte la riduzione dell’IRAP, dovrebbero essere utilizzati nell’ottica di rendere finalmente equa la tassazione IRPEF, in modo da unificare la misura delle detrazioni, a prescindere dalla natura del reddito soggetto ad IRPEF prodotto e, altresì, riducendo l’aliquota IRPEF del 38% applicata sullo scaglione tra 28mila e 55mila euro. Per quanto riguarda l’IRAP, la proposta è quella di «trasformare il tributo regionale in un’imposta addizionale all’IRES con la medesima aliquota, e utilizzare il fondo istituito per coprire la riduzione del gettito riferito alle imprese personali o, in alternativa, aumentare la franchigia ora fissata a 13.000 euro piuttosto che ridurne l’aliquota».

Sgravi in agricoltura

Confagricoltura apprezza l’esonero IRPEF per i redditi dominicali e agrari anche per il 2022, si esprime a favore dello stanziamento da 8 miliardi per ridurre cuneo fiscale e IRAP, chiede che si valuti di impiegare una parte di queste risorse per alleggerire anche il costo datoriale del lavoro agricolo, riducendo del 50% le aliquote contributive delle imprese agricole e prevedendo inoltre meccanismi di incentivazione per la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Infine, l’associazione imprenditoriale chiede di prorogare anche per il 2022 la misura che consente l’impiego in agricoltura dei percettori del reddito di cittadinanza.