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Rinvio acconti fiscali: IRES e IRAP in dubbio

di Barbara Weisz

Pubblicato 22 Novembre 2013
Aggiornato 29 Novembre 2013 11:16

Glli acconti IRPEF, IRES e IRAP slittano di 10 giorni in attesa del Decreto IMU: incognita sulla clausola di salvaguardia per l'abolizione della prima rata IMU e possibile proroga per il saldo IMU di dicembre.

Imprese e professionisti hanno 10 giorni in più per pagare gli acconti fiscali: slitta dal 30 novembre al 10 dicembre il termine per il secondo acconto 2013 di IRPEF, IRES e IRAP: lo ha annunciato il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei Ministri del 21 novembre. In attesa del decreto attuativo resta da capire l’ammontare degli acconti: non dovrebbero esserci cambiamenti sull’IRPEF mentre IRES e IRAP sono ancora in forse.

Acconti in dubbio

La clausola di salvaguardia per finanziare la cancellazione della prima rata IMU prevede l’incremento degli acconti sull’imposta applicata ai redditi delle società (IRES) e alle attività produttive (IRES) al 103% in caso di mancanza di coperture: essendo a ridosso della scadenza (30 novembre) è stato deciso lo slittamento per definire la questione. Nel frattempo dovrebbero arrivare risposte precise sull’entità degli acconti da versare: la situazione è tale per cui non si esclude una ulteriore proroga, magari fino al 20 dicembre.

Le indiscrezioni di stampa sulla bozza del decreto, parlano di:  aumento dell’acconto IRES per banche e assicurazioni del 128% per il 2013 e 127% nel 2014; aumento delle accise su carburanti dal 2015; acconto sull’imposta del risparmio amministrato.

Il nodo IMU

Le prime risposte arriveranno probabilmente martedì 26 novembre con il secondo Decreto IMU, che cancellerà il saldo 2013 su prime case (e prevedibilmente terreni agricoli), cintemplando anche l’aumento degli acconti fiscali al 130% per banche e assicurazioni. Se per qualche ragione non si dovesse riuscire a congelare l’IMU 2013, potrebbe scattare anche una proroga per la rata del 16 dicembre.

Proroga saldo

Anche perché, a prescindere dalle incognite su prime case e terreni agricoli, i tempi sul fronte IMU sono troppo stretti anche per chi il saldo lo deve certamente pagare: proprietari di seconde case, imprese, professionisti. I Comuni, infatti, stanno aspettando il decreto per decidere eventuali aumenti delle aliquote 2013 da deliberare il 9 dicembre. E questo significa che ai contribuenti resteranno solo pochi giorni per pagare, tra la pubblicazione delle aliquote e la scadenza della rata, contravvenendo allo Statuto del Contribuente che impone minimo 60 giorni tra l’adozione di provvedimenti attuativi di disposizioni tributarie (es.: le delibere dei Comuni) e la scadenza del relativo adempimento (in questo caso, il versamento IMU). In questo caso i CAF chiedono di accorpare eventuali conguagli 2013 al primo acconto IMU 2014 senza sanzioni né interessi.  Comunque vada, si può dire fin d’ora che certo il legislatore non sta semplificando la vita ai contribuenti.